Solo pochi mesi fa, il governo polacco era in rotta di collisione con l’Unione Europea: una controversa legge che consente al governo di sospendere giudici non graditi era costata 36 miliardi di euro di Recovery Fund: l’UE ha congelato quei soldi nella speranza di costringere il governo polacco a ritornare sui suoi passi rispettando lo stato di diritto, dice NOS.
Poi è scoppiata la guerra in Ucraina e ora, il governo guidato dal partito nazionalista PiS vuole quel denaro, per lo sforzo che Varsavia sta facendo accogliendo milioni di rifugiati ucraini.
“L’UE deve certamente aiutare la Polonia con i rifugiati dalle zone di guerra, ma allo stesso tempo deve rimanere inamovibile nell’affrontare il deterioramento dello stato di diritto nel nostro paese”, ha affermato Eliza Rutynowska, avvocato del think tank FOR a NOS.
Il partito nazionalista al governo PiS è convinto che i rapporti con l’UE, ora ottimi per la posizione di prima linea che la Polonia ha nella questione ucraina, serviranno a sbloccare il denaro.
Secondo NOS, si prevede che la Commissione europea deciderà rapidamente quali aiuti andranno alla Polonia.