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Tra il 9 e il 15 Ottobre, sono aumentati i ricoveri, con un media di 177,3 al giorno (una crescita dell’85%). Gli indici di sviluppo dell’epidemia dicono che il Belgio zona rossa, in Belgio, e la situazione non sembra migliorare.
“Sul piano medico è chiaro per tutti che sono necessari nuovi provvedimenti. Gli indicatori sono e restano sul rosso”. Il ricercatore ha lanciato un appello alla popolazione, chiedendo di non comportarsi come a Marzo, quando si organizzavano “feste senza controllo che impedivano di risolvere il problema “.
8500 contagi lunedi
Tra il 6 e il 12 ottobre, la media dei contagi è salita a +5976,3 al giorno. Solamente nella giornata di lunedì, il Paese ha raggiunto un numero – mai registrato prima – di nuovi casi: 8500. “La cifra continua ad aumentare ogni giorno. Abbiamo stimato che, entro martedì, raggiungeremo i 10 mila positivi”, commenta Yves Van Laethem al quotidiano La Libre.
Anche la cifra di pazienti ospedalizzati è in continuo aumento (1949 pazienti). Tra il 9 e il 15 Ottobre, i ricoveri hanno continuato a crescere, raggiungendo la media quotidiana di 177,3 (crescendo dell’85%). La situazione non è migliorata nella giornata di giovedì, con 255 ricoveri registrati: la cifra è la più alta da metà aprile.
Bruxelles e Liège le più colpite
Attualmente, a causa del Covid-19, negli ospedali belgi, ci sono 1949 pazienti ricoverati, dei quali 327 sono in terapia intensiva. Il numero di posti letto occupati in terapia intensiva supera il 25% nella provincia di Liège, che oltrepassa addirittura anche Bruxelles. Di base, le province francofone sono più colpite di quelle fiamminghe.
“Ogni giorno vengono occupati il doppio dei posti letto in terapia intensiva . Se questo incremento proseguirà, la prossima settimana verrà superato il limite di 500 posti letti in rianimazione e, entro inizio novembre, la soglia dei 1000”.
Tra il 6 e il 12 Ottobre, il virus ha provocato una media approssimativa di 20 morti al giorno (22,6 + 10,6). “Ci sono giorni in cui addirittura si registrano più di 30 decessi”.
Risultati dell’indagine Sciensano
L’indagine, portata a termine il 2 Ottobre, si occupava di analizzare il benessere mentale e sociale di oltre 30 mila soggetti. “I cittadini si ritengono più soddisfatti, ma un terzo di loro non si sente sostenuto a livello sociale” hanno segnalato i ricercatori. I disturbi d’ansia sono aumentati (quelli depressivi sono rimasti stabili) e colpiscono soprattutto le persone in prima linea.
A Settembre, il 41% dei belgi, non ha rispettato le regole di distanziamento sociale e il 23% non è restato a casa malgrado i sintomi del virus. “La conoscenza – e soprattutto l’applicazione – delle misure di contenimento, hanno registrato un calo” ha riferito Yves Van Laethem. Inoltre, il 50% dei belgi non è certo o non si fida di vaccinarsi “ soprattutto per paura delle conseguenze”.
Il tracing, al contrario, è ben visto dai cittadini. Il 90% di loro sono disposti a fornire tutte le informazioni necessarie ai call-center e a rispettare la quarantena di 7 giorni dopo il contatto con un soggetto contagiato.