Le app di consegna pasti a domicilio, quali Deliveroo e Uber Eats non sono trasparenti nei costi aggiuntivi che comporta il servizio e presentano sull’app una lista di ristoranti maggiore di quella effettivamente disponibile.
A sostenerlo è l’associazione di consumatori Consumentenbond, dice NU.
Consumentenbond dice che le aziende sono legalmente obbligate a dichiarare in anticipo e in maniera evidente quali costi di servizio vengono applicati al momento della transazione.
Tuttavia, Uber Eats e Deliveroo mostrerebbero i costi extra solo al momento del pagamento e ciò dice ancora l’associazione, non sarebbe consentito dalla legge.
Le app tuttavia non sono d’accordo con l’interpretazione. Secondo un loro portavoce al portale NU, l’indicazione dei costi nel carrello e nelle FAQ sarebbe più che sufficiente.
Ma la questione più ingannevole sarebbe quella dell’offerta mostrata sulla applicazione: entrambe le società, mostrerebbero una gamma troppo ampia di strutture. Ad esempio, ad Amsterdam, Uber Eats mostrerebbe 160 ristoranti indiani nel raggio di 30 km. Tuttavia la scelta effettiva sarebbe appena tra 8 ristoranti.
Deliveroo, addirittura, mostrerebbe più proprietà ha lo stesso indirizzo il l’ordine effettuato, nonostante le app indichino che il prezzo non sia superiore a quello dei ristoranti, spesso si rivela tale.
L’associazione Consumentenbond ha condiviso i risultati con l’Autoriteit Consument&Market.
