Pakkin Leung, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons
In diverse città dei Paesi Bassi, molti cittadini, originari di “paesi terzi”, da nazioni come Nigeria, Algeria e Marocco, si trovano in una situazione di incertezza riguardante il loro futuro: molti di loro sono fuggiti dall’Ucraina quando è scoppiata la guerra e ora devono lasciare i Paesi Bassi entro il 4 settembre, a meno che non presentino una richiesta d’asilo. Tuttavia, solo 500 delle 2300 persone coinvolte hanno finora fatto domanda, lasciando un’incertezza riguardo al destino degli altri. Questa situazione preoccupa sia i sindaci che l’organizzazione Vluchtelingenwerk Nederland, dice NOS.
I cittadini di paesi terzi, che hanno trascorso molto tempo in Ucraina con un visto di studio o lavoro, hanno goduto inizialmente degli stessi diritti dei rifugiati ucraini grazie ad una direttiva europea. Tuttavia, a causa di abusi, con persone che si sono finte rifugiati ucraini per accedere agli alloggi comunali, la legge è stata modificata e i diritti dei non-ucraini sono stati revocati.
Il termine del 4 settembre si avvicina rapidamente, ma i sindaci non sanno ancora cosa accadrà dopo tale data. La Vereniging van Nederlandse Gemeenten (VNG) ha scritto una lettera al governo esprimendo le proprie preoccupazioni. Vluchtelingenwerk chiede che le regole siano prolungate fino a quando il Consiglio di Stato non si pronuncerà definitivamente sul diritto di soggiorno di questa categoria di persone.
Molte persone coinvolte hanno la possibilità di tornare volontariamente nel loro paese d’origine in cambio di un compenso finanziario. Tuttavia, la maggior parte di loro sceglie di non farlo e non presenta nemmeno domanda d’asilo.
Questi profughi hanno ricevuto lettere dall’Immigratie- en Naturalisatiedienst (IND) in cui vengono invitati a decidere se continuare o meno con la richiesta d’asilo: fino ad ora, solo 500 persone hanno risposto positivamente. L’IND comunicherà a breve alle restanti 1800 persone che le loro richieste d’asilo non saranno prese in considerazione. Di conseguenza, il diritto all’assistenza per queste persone terminerà il 4 settembre 2023, e il COA (Centraal Orgaan opvang Asielzoekers) non si occuperà più di loro. Questo ha suscitato preoccupazioni tra i sindaci riguardo alla possibilità che questa categoria di persone si ritrovi per strada o rifiuti di lasciare gli alloggi comunali.