L’europarlamentare olandese Bart Groothuis (VVD) è preoccupato dalla possibilità che l’UE abbia modificato un rapporto sulla disinformazione sul coronavirus in seguito ad alcune pressioni della Cina. La Commissione Europea ha negato fermamente le accuse, come riporta Trouw.
Il rapporto è stato pubblicato venerdì 24 aprile da Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’UE. Ma secondo New York Times, Financial Times e Politico Europe, il testo sarebbe stato alterato per volontà delle autorità cinesi.
Una prima versione del testo, circolata martedì 21, incolpava in modo diretto la Cina per alcune pressioni esercitate sull’UE, secondo Trouw: Pechino avrebbe voluto nascondere così le proprie responsabilità per l’emergenza coronavirus. Il testo finale pubblicato venerdì risulterebbe invece alleggerito. Alcuni passaggi sulla campagna di “disinformazione mondiale” fatta dalla Cina per migliorare la propria immagine a livello internazionale sarebbero state rimosse o edulcorate.
“I cinesi minacciano di reagire, nel caso il rapporto venisse pubblicato”, ha scritto il New York Times, citando una mail interna che un diplomatico UE ha mandato a dei colleghi.
La Commissione Europea ha negato con fermezza che il rapporto sia stato modificato. Secondo un portavoce, le due versioni provengono da due canali diversi e niente è stato omesso o alterato. La versione finale è comunque abbastanza critica verso la Cina. “Le autorità e i media cinesi stanno tentando di limitare ogni riferimento a Wuhan come origine del Covid-19”, è una delle critiche contenute nel testo.
Ma il fatto che nel report non si leggano dettagli importanti desta sospetti. Il parlamentare europeo Groothuis ha mandato una lettera a Borrell chiedendogli di fornire spiegazioni sulla questione. La lettera è stata firmata da decine di altri europarlamentari. “La Cina sta diventando sempre più forte e tentativi di questo tipo aumenteranno”, ha detto.