Da quando è scoppiato il nuovo coronavirus (Covid-19) in Cina alla fine del 2019, molti hanno fatto ipotesi sull’origine del virus e su come combatterlo. Come si suol dire, una bugia arriva dall’altra parte del mondo, prima che la verità ci metta piede. In questi giorni, i social media straripano di falsi miti sul virus.
Uno dei falsi miti più popolari è quello che il virus non regga i climi caldi. Ciò non potrebbe essere più falso. Il virus è portato e trasmesso da essere umano a essere umano. E le persone tendono a rimanere ad una temperatura abbastanza costante qualunque sia la stagione. Il rialzo delle temperature non diminuirà la diffusione di coronavirus. E, allo stesso tempo, nemmeno il freddo ucciderà il virus.
Altra notizia diventata virale nel web è quella che il Covid-19 sia in realtà un’arma biologica costruita in un laboratorio, e successivamente scappata. Anche in questo caso, si tratta di un falso mito. Secondo un articolo pubblicato di recente sulla rivista Nature Medicine, il virus Covid-19 è stato esaminato geneticamente. Dallo studio emerge che le sue origini sono difatti il prodotto di un’evoluzione naturale, e non di un laboratorio in Cina, Francia, USA o altrove.
Lo stesso vale per l’affermazione che mangiare aglio aiuti a prevenire dall’essere contagiati. L’aglio, specialmente crudo, è noto per essere un alimento con proprietà antibiotiche. Ma, come ribadisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), “non c’è nessuna prova che mangiare aglio aiuti le persone a combattere il Coronavirus.” La mancanza di prove concrete rende anche questo un falso mito.
Infine, trattenere il respiro non è un metodo efficace per capire se si è positivi al virus o meno. Spesso i contagiati non manifestano i sintomi, ma rimangono lo stesso portatori.
In questa situazione, la “medicina” più efficace è la prevenzione. Il modo migliore per affrontare il virus è quello di evitare di essere infettati in primo luogo. Tra le misure di sicurezza più efficaci ci sono: lavarsi le mani regolarmente e accuratamente; mantenere una distanza da altri di almeno 1,5 m; rimanere a casa, a meno che uscire non sia assolutamente inevitabile, ad esempio per andare a fare la spesa o per andare dal medico.
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