Un reportage del quotidiano Parool, racconta di come la crisi del coronavirus stia facendo “implodere” il settore alberghiero olandese; un settore che fino alla settimana scorsa sembrava una vera miniera d’oro per la città, rischia ora di cadere nel baratro. Molti alberghi, addirittura, non sanno neanche come chiudere le loro strutture: si tratta di edifici pensati per essere aperti no-stop, dice Parool, e per molti la procedura di chiusura, anche solo temporanea, semplicemente non è prevista.
Teoricamente, le “misure” adottate dal governo, graziano gli hotel. Ma in pratica, tra cancellazioni di massa e obbligo di serrata per l’horeca, non c’è realmente ragione per queste strutture di rimanere aperte. Alcuni hotel, tuttavia, offrono short-stay, per periodi più lunghi di una settimana o due e per questi, spiega il quotidiano di Amsterdam, i problemi sono più seri: dove ‘mettere’ questi ospiti?
Altri mega hotel sono chiusi, come il Leonardo Royal da 490 camere su Overamstel, aperto meno di un anno fa. Il Leonardo Hotel nel Rembrandtpark, con 446 camere, chiuderà, così come l’Apollo Hotel, che fa parte del gruppo israeliano Fattal Hotels.
“Dei nostri sedici hotel nei Paesi Bassi, dodici sono ora chiusi”, afferma al Parool il direttore Alexander Kluit. Gli hotel, anche da chiusi, continuano a costare: sicurezza e manutenzione, per ragioni igieniche, dovranno continuare. Spese e zero introiti. Molti di questi hotel, potrebbero non riaprire, dopo la crisi.
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