“L’Approccio italiano al coronavirus è stupido”, diceva ieri a NOS il docente olandese Ira Helsloot suggerendo che la ricetta olandese alla crisi come l’unica veramente efficace. Lo abbiamo sentito per capire meglio questa posizione: “Il corona è tra noi e non si può fare nulla per eradicarlo”, dice Helsloot, che è docente di Governance of Safety and Security alla Radboud University di Nijmegen e già consigliere del governo su questioni inerenti alla gestione delle crisi, a 31mag.
Secondo lui, il governo olandese sta adottando le uniche misure possibili ed efficaci in casi come questo: “L’approccio italiano si, è stupido”, dice a 31mag “perchè il virus è già lì. Chiudere tutto potrà essere una soluzione nell’immediato all’epidemia ma dopo? L’Italia sta uccidendo la sua economia e a pagare, in seguito, saranno proprio le fasce più deboli che il governo vuole proteggere chiudendo tutto”, dice il docente.
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Se fosse il consigliere del premier italiano Giuseppe Conte, cosa gli suggerirebbe? “Di adottare l’approccio olandese, sicuramente: provvedimenti mirati e misurati, volti a proteggere chi è a rischio”, dice ancora Helsloot. Chiudere le scuole, come chiedono molti genitori, può essere un’idea accettabile? “Assolutamente no”, continua il docente “i bambini non sono a rischio, preoccupiamoci di anziani e persone con patologie. Se qualcuno risultasse positivo è bene intervenire su quel caso e su quelli che presentassero sintomi, non su chi è sano”. Le azioni di contenimento, insomma, sono ancora quelle più valide, secondo l’approccio olandese.
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Eppure, sembra che l’approccio italiano sia -al momento- il più popolare sul piano internazionale e benché, a parte la Cina, nessun paese abbia adottato misure tanto rigide, l’idea di “chiudere”, sta trovando terreno fertile in Europa: “Se tutti saltano, non è detto che dobbiamo farlo anche noi”, riprende Helsloot, “il coronavirus è anche in Indonesia e in Egitto, per fare un esempio, e da quelle parti non hanno adottato alcuna misura. Il problema sa qual è? Che nessuno sta più seguendo la scienza.” continua il docente. Eppure il WHO ha elogiato l’approccio italiano: “Quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è una posizione più politica che scientifica; basti guardare come è cambiata la loro idea nelle ultime settimane, rispetto a gennaio”.
Il problema dell’Olanda, rispetto all’Italia, però è l’elevata densità di popolazione: questo elemento non può deporre a favore di misure più drastiche del contenimento? “Il suo errore”, conclude Helsloot, “è di credere che il virus possa essere fermato: non si può. Tutto ciò che la politica può fare è attutirne l’impatto sulla società”.
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