Un ospedale di Bruxelles da oggi inizia ad utilizzare maschere per lo snorkeling per aiutare i pazienti affetti da Coronavirus che necessitano di un’assistenza respiratoria. Questo viene attuato per bilanciare la carenza di forniture mediche. Basandosi su un’iniziativa nata in Italia, l’ospedale Erasmus di Bruxelles utilizza maschere subacquee del rivenditore sportivo Decathlon, per poi sviluppare respiratori artificiali per pazienti in terapia intensiva.
“Dall’inizio della diffusione del coronavirus, tutte le squadre mediche devono continuamente adattarsi ed esplorare nuove alternative per i nostri pazienti,” scrive l’ospedale sui social media. “Questa volta l’ispirazione è venuta dallo snorkeling e dall’esperienza dei medici italiani.”
Le maschere sono destinate ad essere monouso e non richiedono sterilizzazione. I primi prototipi saranno ricevuti oggi, lunedì 30, dal personale ospedaliero. Il produttore delle maschere dichiara che il loro obiettivo è di produrre centinaia di altri pezzi. Per ora, però, devono ancora ricevere l’autorizzazione ufficiale per continuare la produzione. “Potremmo fare 500 pezzi entro la fine della settimana o anche prima, se necessario. Ma per questo abbiamo bisogno del permesso da parte della Federal Agency for Medicines and Health Products,” spiega Alexandre Chau, che lavora per un’azienda belga di dispositivi medici.
Come riporta RTBF, i dispositivi sono stati inizialmente sviluppati da un team di ingegneri italiani, Cristian Fracassi e Alessandro Romaiol, per aiutare un ospedale nella Lombardia. I due ingenieri hanno reso disponibili online i prototipo del loro progetto. Da allora i loro dispositivi sono stati messi a disposizione di molti altri ospedali italiani.