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Anche Booking.com, fino a poco tempo fa una delle società più redditizie nei Paesi Bassi, ha chiesto il sostegno del governo perchè il corona virus ha fatto crollare le prenotazioni sul portale al 15% rispetto ad un anno fa, scrive il Volkskrant che avrebbe visionato un video messaggio inviato dal CEO Glenn Fogel.
La multinazionale avrebbe chiesto aiuto per pagare i suoi 5.500 lavoratori nei Paesi Bassi; i 48 dipendenti del servizio clienti che erano ancora nel periodo di prova sono stati lasciati a casa. La società è un importante datore di lavoro ad Amsterdam, uno dei principali per la comunità expat.
Secondo il quotidiano di Amsterdam, lo stipendio medio pagato dalla compagnia, nella sua sede olandese è di 47.000e l’anno. FD sottolinea che la domanda di sostegno per lo staff retribuito segue un importante programma di riacquisto di azioni nel 2019 nel tentativo, probabilmente, di farle aumentare di valore. Stando al portale executive-people, Booking.com -rilevata nel 2005 dal colosso americano price-line- non sarebbe proprio in salute: lo scorso anno, infatti, avrebbe dichiarato debiti per 7,6 miliardi di dollari, nonostante 6,3 miliardi di utili.
Solo ai primi di aprile, Booking.com aveva preso in prestito 4 miliardi di dollari. Il CEO ha annunciato che non percepirà il suo stipendio di 750mila euro anche se, il salario rappresenta una frazione del suo income: con i bonus, infatti, arriva a circa 20milioni di euro.
Booking.com è da tempo nei guai: oltre ai conti in rosso, c’è anche l’accusa di elusione fiscale. Un documento realizzato dal partito laburista olandese al Parlamento europeo, accusa il colosso delle prenotazioni alberghiere di aver eluso -tra il 2012 e il 2016- 715 milioni di euro in tasse da diversi Paesi UE.