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Conferenza del regime eritreo, arriva il divieto. Scontri tra opposte fazioni, decine di arresti

Il sindaco di Veldhoven, cittadina del Brabante, ha vietato un controverso incontro di nazionalisti eritrei, in programma per il weekend. L’annuncio dell’evento aveva scatenato polemiche furiose: la minaccia per l’ordine pubblico dovuta al rischio di attriti tra filogovernativi ed oppositori, ha fatto scegliere al sindaco della città la via del divieto.

La decisione è arrivata dopo scontri avvenuti nella serata di Giovedi: alcuni oppositori si erano, infatti, riuniti per protestare contro il via libera all’evento. Decine gli arresti. In seguito a consultazioni con la polizia, il sindaco Jack Mikkers ha deciso di annullare la riunione, ha detto l’agenzia di stampa ANP.

Il Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia, l’unico partito politico consentito in Eritrea, aveva previsto di tenere la sua annuale conferenza europea  nei Paesi Bassi, questo fine settimana. Erano attesi circa 650 sostenitori della dittatura  e ci sono indicazioni che il braccio destro del presidente Isaias Afewerki sarebbe intervenuto.

Molti rifugiati eritrei nei Paesi Bassi considerano la conferenza come una provocazione: il professore dell’Università di Tilburg Mirjam van Reisen ha detto a NOS all’inizio di questa settimana. ‘Il governo vuole mostrare alla comunità eritrea che è ancora saldamente al potere,’ ha detto.

L’Eritrea è stata condannata dalle Nazioni Unite per i crimini contro l’umanità e le stime delle Nazioni Unite parlano di centinaia di migliaia di eritrei sono fuggiti dal paese negli ultimi anni.

I ministri del governo olandese si erano detti scontenti, all’inizio di questa settimana, per  la riunione ma che non vi erano motivi solidi per vietarla. La protesta è stata organizzata da Kubrom Dafla Hosabay, un ex ministro del governo eritreo fuggito nei Paesi Bassi nel 2010.

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