NL

NL

Comitato diritti umani NL nel caos: membri ai ferri corti, attività ferme

Le relazioni tra i membri del Consiglio per i diritti umani si sono deteriorate a tal punto che il Comitato non si riunisce più: un portavoce del college parla di una crisi gestionale che provoca “paralisi”. Il ministro Weerwind, capo dicastero per la tutela legale dice di non poter intervenire, ma attende i risultati della commissione d’inchiesta da lui istituita per valutare il da farsi.

Il mensenrechtencollege è un organo consultivo responsabile del giudizio sulle denunce presentate dai cittadini in merito a discriminazioni. Due settimane fa, redattori di NOS e Nieuwsuur hanno parlato di un’escalation dei conflitti dietro le quinte, con 8 membri che avrebbero contattato il ministero della giustizia, il dicastero competente, per denunciare mal funzionamento da attribuire al presidente Jacobine Geel. Vengono contestati abuso di potere, discriminazioni e cumulo di cariche .  

Dopo le notizie trapelate, i rapporti si sono ulteriormente deteriorati: “Il processo decisionale su questioni essenziali è praticamente impossibile”, dicono fonti di NOS. Ciò significa che la procedura di reclutamento dei nuovi membri del Consiglio non viene avviata. Per legge, il consiglio deve avere almeno nove membri ma dopo il 1° luglio il Consiglio ne avrà solo sei e dopo l’estate solo quattro.

Non è chiaro quali siano le conseguenze per il numero di udienze e per i pareri emessi: secondo un portavoce, il lavoro del Consiglio proseguirà senza sosta, nonostante la paralisi amministrativa.

Intanto, il comitato Sorgdrager, istituito dal ministro Weerwind per indagare sulle denunce a carico del Comitato, dovrebbe riferire i suoi risultati dopo l’estate.

 

SHARE

Altri articoli