Il personale radiologico dell’ospedale Albert Schweizer di Dordrecht ha svolto un compito insolito: la scansione delle ossa di quaranta persone decedute da secoli. L’ospedale sta collaborando a una ricerca condotta da una ricercatrice francese presso un’università canadese. Anche l’archeologa del Museo di Dordrecht svolge un ruolo importante in questo progetto.
Dopo il loro turno di lavoro regolare, scatole piene di ossa provenienti dal Museo di Dordrecht arrivano all’ospedale,racconta Rijnmond: in questa occasione, sono state effettuate scansioni su sessanta ossa di quaranta individui. La scienziata francese Celine Jacquerou, bio-archeologa, studia le condizioni delle ossa di persone vissute secoli fa per capire come le condizioni mediche si svolgevano in passato.
Nello specifico, vengono analizzate ossa “danneggiate” a causa di fratture o altri incidenti: “Possiamo stabilire un collegamento con la medicina moderna analizzando la quantità e il tipo di fratture ossee e studiando il processo di guarigione.”, ha detto a RTV Dordrecht.
Uno per uno, i resti ossei secolari con fratture sono stati esaminati tramite una macchina a raggi X presso l’ospedale Albert Schweitzer: le ossa più grandi sono state sottoposte a una tomografia computerizzata.
I resti dei cittadini di Dordrecht del periodo medievale sono stati scavati quarant’anni fa nel centro della città. Fino al 1572, nel luogo in cui si incontrano Voorstraat e Visstraat, sorgeva il monastero francescano del XIII secolo. Dopo un grande incendio presso il negozio di mobili Buytink nel marzo 1982, l’area doveva essere riorganizzata, e sono stati effettuati scavi archeologici preliminari. Accanto al monastero c’era un piccolo cimitero, da cui provengono le ossa sottoposte a scansione.