Nata e cresciuta nel Regno Unito, Claudia Woolgar è stata una delle voci più interessanti nel programma di Leeuwarden come Capitale Europea della Cultura 2018.
Claudia è una donna sempre attiva. Nel fine settimana, sale a bordo della sua moto e va da Leeuwarden a Rotterdam per trascorrere del tempo con la sua famiglia. Parla quattro lingue e vorrebbe imparare anche il Frisone.
Di recente, le è stato affidato il ruolo di portare le famose marionette giganti della compagnia di teatro francese Royal de Luxe nelle strade della capitale della Frisia. Lo stesso ha fatto per molti degli eventi del programma culturale 2018. Una sorta di tour de force culturale.
La scoperta della Frisia negli ultimi cinque anni è stata fondamentale per lei. Woolgar si è davvero innamorata del Nord. “La prima cosa che ho notato, come molte persone, è quanto sia piatta!”.
Claudia è diventata famosa nell’ambiente per le sue direzioni artistiche. Ha organizzato festival artistici e si è occupata di grandi eventi culturali in varie città in Irlanda. Questo lavoro le ha permesso di viaggiare molto.
Lo spettacolo dello scorso anno di Leeuwarden come Capitale europea della cultura l’ha impegnata molto. “Per la realizzazione dell’evento, due elementi sono stati fondamentali: la determinazione e la perseveranza“, racconta. E sorride mentre lo dice.

Gli sforzi sono stati premiati. Infatti, la performance è stata recentemente nominata come miglior evento 2018 nei Paesi Bassi.
Caratteristica fondamentale dello spettacolo è stata la sua accessibilità: “volevamo assicurarci che anche le persone meno capaci potessero vedere tutto. Per esempio, per i non vedenti, abbiamo previsto delle descrizioni audio. Abbiamo persino convinto il team di Royal de Luxe a lasciare che i nostri ospiti con disabilità visiva toccassero i giganti. E, di norma, questo non viene concesso.”
Questa inclusività, dice Claudia, è in realtà il principio che ha supportato l’intero progetto. “Alla base di Iepen Mienskip, o società aperta [in frisone], c’è l’intento di includere tutti. Tra persone culturalmente non affini, la collaborazione diventava necessaria. E questo aspetto ha costituito il segreto del nostro successo”.
La Frisia ha catturato l’interesse di Woolgar. “Sono rimasta davvero sorpresa dalla bizzarra concentrazione di talenti qui: la storia della regione è piena di pensatori innovativi”. Eise Eisinga è il suo storico della Frisia preferito. Un astronomo per diletto che ha costruito il primo planetario nella sua casa. “Era un visionario straordinario.” Il suo moderno eroe locale, però, è un po’ più prosaico. “Il mio meccanico! Ogni motociclista ha bisogno di un buon meccanico locale!”.
Si sofferma poi sulla sfera culturale della Frisia. E non può esimersi dal nominare il festival del teatro di Oerol. “L’intera isola di Terschelling si trasforma in un palcoscenico, e credo che anche i cinici del teatro apprezzerebbero l’esperienza”. E non si ferma qui. “Se sei un ciclista, devi assolutamente fare il tour delle 11 fontane. Ognuna di loro racconta la storia della città in cui si trova. Si ha la sensazione di passeggiare per una mostra a bordo di una bicicletta”.

Ora che l’anno della Capitale Culturale è finito, Woolgar non sta certo abbandonando i Paesi Bassi settentrionali. Ha fondato un’organizzazione artistica chiamata Brave New World Productions. La sua intenzione è quella fissare una data per la rappresentazione di Fuerza bruta, uno spettacolo argentino postmoderno. Riguardo alle prospettive future si dice ottimista: “Ora l’eredità risiede nelle iniziative del governo. A volte, sono preoccupata per la mancanza di indipendenza della squadra. Ma cerco di essere positiva. Tra 50 anni capiremo se abbiamo creato davvero una società inclusiva”.
Woolgar è stata la protagonista di esperienze culturali indimenticabili. “Non è impossibile fare qualcosa memorabile. C’è bisogno di sensibilità. Il segreto è parlare al cuore del pubblico, riservandogli qualche sorpresa“. Naturalmente, è più facile a dirsi che a farsi.