C’è chi scappa dalle guerre e lotta disperatamente per ottenere un permesso di soggiorno; chi invece ha addirittura un passaporto europeo in tasca eppure non è cittadino come gli altri.
E’ capitato ad una donna somala di 45anni, da 20 in Europa con lo status di rifugiata e la cittadinanza olandese che secondo il quotidiano Volkskrant sarebbe dovuta salire lo scorso 4 giugno su un volo di sola andata per Mogadiscio; volo acquistato dalla municipalità di Haarlem. I contorni della vicenda sono poco chiari ma a detta dell’avvocato Pim Fischer, le parole dell’assessore di Haarlem Jack van Der Hoek (D66) “lo ha chiesto lei”, non risponderebbero al vero.
La donna, dai trascorsi turbolenti e un presente da homeless, avrebbe dei disturbi psichici, traumi che si porta dietro dall’Inghilterra, dove ha vissuto per alcuni anni con un marito violento e tre figli. Tornata di recente in Olanda, sarebbe poi finita in strada.
La disperazione, questa la molla che avrebbe fatto scattare l’idea di tornare nell’inferno di Mogadiscio; secondo Pim Fischer, riporta il Volkskrant, la donna non avrebbe più nessuno in Somalia, i parenti sarebbero morti nella sanguinosa guerra civile che dilania il Paese da oltre due decenni.
E l’amministrazione di Haarlem, dicono documenti in possesso del quotidiano, le avrebbe fatto firmare una carta dove rinunciava al sostegno del welfare olandese. A “salvarla” un gesto inconsulto: avrebbe gettato via il passaporto poco prima dell’imbarco, atto che le ha reso di fatto impossibile lasciare il paese. Ora la donna è stata trasferita in un’apposita struttura a Beverwijk, nonostante gli interrogativi sulla vicenda rimangano.
Rimane il fatto, documentato dal Volkskrant, che alcuni ufficiali municipali coinvolti nella vicenda avrebbero definito, molto poco professionalmente, una donna affetta da problemi psichici “piantagrane” e “principessa sul pisello”.