David Foster Wallace, in un reportage sugli Oscar del porno (AVN Awards) che ogni anno si tengono a Las Vegas, ha scritto: “L’industria del porno è volgare, chi lo negherebbe?” Già, chi può negare di aver mai associato al porno il concetto di volgarità? Forse però, sotto lo stereotipo banale e rassicurante del porno “volgare”, “imbarazzante”, “degradante”, il cinema erotico più hardcore nasconde anche un’altra faccia, con cui di solito si preferisce non fare i conti. David Foster Wallace però ha qualcosa da aggiungere: “Ma è anche vero che, di quando in quando, in una scena hard capita che l’anima nascosta si mostri […] e allora l’effetto sullo spettatore è elettrico”.
Del tabù e dell’anima nascosta del cinema a luci rosse, si è occupata la prima edizione dell’Holy Fuck Film Festival ad Amsterdam. Quale voleva essere, nello specifico, l’obiettivo di questo singolare Festival? Partiamo dall’originalità della location: il Filmhuis Cavia, una sala cinematografica di appena 50 posti ( la più piccola di Amsterdam) aperta nel 1983 da un gruppo di squatters e gestita da più di 30 anni da uno staff di soli volontari, Proietta e ospita, con un budget minimale, film di nicchia e festival LGBT.
Il Festival in questione, si è proposto di offrire ai novizi ma anche ad esperti e cultori del porno, un nuovo sguardo al cinema erotico. Da una parte genere che continua ad essere demonizzato anche dai cinefili più mentalmente aperti, dall’altra sempre più onnipresente nell’epoca dell’ iper-visibilità tecnologica, soggetto a continui crossover con altre forme di arte considerate più “normali”. Un’occasione di incontro, per guardare, discutere e celebrare la sessualità in tutte le sue forme. Non solo proiezione di film pornografici di ogni genere, ma anche workshops ( come “Make your own pornofilm”), letture e dibattiti, con la partecipazione di pornostars, registi porno ed esperti internazionali.
“C’è molto di più nel mercato del porno, di un uomo e di una donna che fanno impersonalmente sesso hard” ha dichiarato l’attrice porno Yvette Luhrs all’ Het Parool “L’Olanda, e Amsterdam in particolare, sono conosciute per essere molto tolleranti in materia, ma ho notato che non c’era stata fino ad ora una manifestazione in grado di mettere in contatto produttori e consumatori che guardano alla sessualità in un modo differente.”
Alla sua prima edizione, il Festival olandese del porno ha messo in scena il sesso, per parlarne in modo giusto, superando moralismo, paternalismo, e gli anacronistici pregiudizi.
Author: Jenny Bergensten Source: Wikimedia Commons License: Public Domain