Dai coniglietti di cioccolato, ai prodotti a base di zucchero fino alle uova di Pasqua: dopo Pasquetta, cosa ne sarà dei dolci rimasti invenduti?
RTL Z ha fatto un giro tra i rivenditori per cercare di capire cosa succederà alla merce che rimarrà invenduta. La marca di cioccolato belga Leonidas non avrà quest’anno, problemi simili: con almeno 44 milioni di uova di cioccolato vendute, circa il 30% in più dello scorso anno, secondo l’azienda non resteranno giacenze.
Un aumento inaspettatamente grande, ha detto ad RTL Z il presidente di Leonidas, Philippe de Selliers. “Pensavamo di arrivare a 35 milioni di uova, ma la richiesta si è rivelata persino più grande”, afferma Selliers.
Le eventuali rimanenze verrebbero inviate al magazzino di Anderlecht dove sarebbero vendute a prezzo scontato, afferma Selliers.
Anche il brand olandese Tony Chocolonely non ha scorte, con l’intero stock pasquale sold-out una settimana fa. In caso di rimanenze, tuttavia, i prodotti sarebbero finiti alla banca del cibo.
I prodotti pasquali rimasti non verranno conservati fino al prossimo anno. Lindt, ad esempio, non fonde neppure la cioccolata in eccesso per produrre altri prodotti. Altri brand minori, invece, come la pasticceria Leek a Beverwijk, riutilizzano il cioccolato per altri dolci.
Albert Heijn ha diversi fornitori per le uova di Pasqua del proprio marchio e le giacenze vengono fuse per produrre altri dolci.
AH ma anche Hema e Jumbo preferiscono la vendita scontata e se la strategia non si rivela efficace, i prodotti finiscono alla banca del cibo. O nel caso di Jumbo vengono regalati ai clienti.