Se, come si era pianificato, l’aeroporto di Lelystad non potrà occuparsi di parte delle tratte di Schiphol il prossimo anno, si dovrà ricalcolare il margine di crescita dell’affollatissimo aeroporto della capitale. A dirlo è Jos Nijhuis, direttore generale di Schiphol alla presentazione dei dati annuali venerdì.
“Se Lelystad non potrà essere riempito, dovranno essere prese nuove decisioni. Abbiamo bisogno dello spazio che quest’altro aeroporto potrebbe fornire. La mia intenzione è quella di mantenere gli accordi, per farlo Lelystad deve aprire” dice Nijhuis sul Parool. “Capisco sia un problema per coloro che vivono intorno a Schiphol. Ma se il governo non può coinvolgere Lelystad, allora gli accordi fatti nel 2008 devono cambiare”.
L’accordo stabilisce un tetto di 500 mila voli entro il 2020, un limite che l’aeroporto è già molto vicino a raggiungere. Il piano prevederebbe che alcune tratte si trasferissero sotto l’aeroporto di Lelystad, principalmente voli vacanzieri in destinazioni europee. Questo per permettere a Schiphol ulteriori margini di ampliamento. A tal proposito lo scorso anno l’aeroporto della capitale ha investito 32 milioni di euro nella ricostruzione di Lelystad.
Il trasferimento di alcuni voli nella struttura di Lelystad è previsto per l’aprile del 2019, ma ci sono tutt’ora alcune resistenze. Attualmente è in discussione alla Camera una mozione che vorrebbe posticipare il passaggio delle tratte fino al momento in cui non saranno più chiari i termini di gestione.
Schiphol ha avuto 280 milioni di euro di profitto lo scorso anno, molto meno dell’anno precedente, riporta il Parool. I costi dell’aeroporto sono aumentati del 10% a causa degli investimenti in quello di Lelystad, della costruzione di un terminal di emergenza, di un cambio dei controlli di sicurezza e dell’assunzione di staff extra resasi necessaria dal flusso massiccio di passeggeri che ha causato una crisi nella struttura durante le vacanze di maggio.
Lo scorso anno l’aeroporto di Amsterdam ha investito un totale di 490 milioni di euro, mentre nel 2016 la spesa era stata di 303 milioni. Il costo della gestione dei passeggeri non è stato a carico delle linee aeree, ma di Schiphol stesso.
Il fatturato dell’aeroporto è aumentato del 2% su 1.5 bilioni di euro lo scorso anno. E a discapito dei bassi profitti, Schiphol potrebbe sostenere altri bonus. In quanto azionista, Amsterdam riceverà 30 milioni di euro in partecipazione agli utili dell’anno.