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Centinaia di eritrei arrivati nei Paesi Bassi, vittime di violenze in Libia

Una rete internazionale di trafficanti di esseri umani ha commesso atrocità contro migliaia di migranti eritrei in Libia, secondo il Pubblico Ministero olandese. I migranti sono stati imprigionati e maltrattati e ai loro parenti sono state estorte ingenti somme di denaro, dice NOS. 191 testimoni hanno rilasciato una dichiarazione al riguardo al Pubblico Ministero olandese.

Nelle ultime settimane, Nieuwsuur ha parlato con diversi eritrei che sono caduti vittime dei trafficanti e sono stati detenuti per mesi nelle fattorie intorno alla città di Bani Walid in Libia. L’esistenza delle carceri è stata verificata attraverso descrizioni, disegni e immagini satellitari.

“C’erano tre grandi capannoni nel complesso, con più di 2.000 persone in ogni capannone”, dice una delle vittime che parla alla tv olandese in forma anonima.

Le vittime dicono di essere state picchiate con bastoni e tubi da giardino, mentre le donne sono state violentate: materiale video confermerebbe i racconti dell’orrore, dice NOS. I parenti dei migranti nei Paesi Bassi sono stati chiamati dai trafficanti a pagare un riscatto: questo “business model” criminale ha fruttato milioni agli smugglers. 

Il Pubblico Ministero ha mappato la rete dal 2018 e ora sta perseguendo due membri di questa gang, accusati di partecipazione a un’organizzazione criminale  e tratta di esseri umani. I due sono noti come Tewelde G.(Walid) cittadino eritreo, l’altro Kidane Zekarias H., ricercato dagli olandesi dal 2021 e attualmente in attesa di estradizione da Dubai. In manette altre 5 persone che “raccoglievano denaro” per i trafficanti.

 

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