I giovani olandesi rimangono più a lungo con mamma e papà; a sostenerlo, è Jan Latten, direttore del dipartimento di demografia all’UVA e dell’istituto di statistica CBS, sulla base dei dati del 2016.
Ciò ha a che vedere con lo “studie financiering”, secondo l’Istituto ma anche con l’arrivo dei richiedenti asilo che -dice l’analisi- in assenza di un incremento sostanziale dello stock di case popolari, ha determinato una riduzione degli alloggi disponibili.
Gli olandese, negli ultimi due anni, hanno cambiato alloggio più spesso con l’eccezione della fascia d’età 17-22. Dal 2014, sarebbe il 14% in meno ad aver lasciato casa.
Lo studie financiering, il sussidio per gli studenti universitari è stato infatti sostituito da un prestito. Fino al 2014, ha spiegato il demografo al quotidiano Volkskrant, la crisi non ha giocato alcun ruolo per i giovani a cavallo tra la fine della scuola superiore e il periodo dell’Università. Ma dal 2014, il trend è stato in calo costante.
Secondo lo stesso studio, gli studenti andrebbero a vivere da soli a partire dal secondo anno di corso. Molti, poi, tornerebbero a casa (il c.d. fenomeno dei “giovani boomerang”); si tratta, in larga parte, di studenti che hanno concluso una relazione oppure di persone rimaste disoccupate. Il numero di permessi rilasciati nel 2016 per le nuove abitazioni continua secondo stecche dietro la crescente domanda di alloggi a prezzi accessibili a seguito della crescita delle famiglie nel 2017.