Almeno tre compagnie olandesi avrebbero venduto granito importato da cave indiane accusate di sfruttamento del lavoro minorile, questo quanto è stato riportato da uno studio dei gruppi Landelijke India Werkgroep, Stop Kinderarbed e Kerk in Actie.
I ricercatori hanno indagato le condizioni di lavoro in 22 cave e 6 sedi di lavorazione del granito. In 7 di queste sono stati trovati uomini e bambini sfruttati e costretti a lavorare per ripagare debiti o per una paga quasi inesistente.
Attraverso i dati delle autorità portuali indiane, i ricercatori sono poi riusciti a ricavare i nomi delle compagnie che si riforniscono dai giacimenti incriminati: la Jetstone, Michel Oprey & Beisterveld e la Kerasom le compagnie olandesi in questione che hanno acquistato, tramite intermediari, carichi di granito.
Le tre aziende hanno già dichiarato al Trouw di aver già preso provvedimenti. I ricercatori hanno inoltre sottolineato il nome di un’altra compagnia olandese, ma questa volta in ottica positiva: l’Arte di Grinato, azienda affiliata alla The Forest Trust, è infatti impegnata per la tutela dell’ambiente e dei diritti umani.
Queste le parole del proprietario dell’azienda Niels van den Beucken: “Io stesso vado in India due volte all’anno per assicurarmi dello stato dei miei fornitori. Lavorare con intermediari è sempre una pessima scelta, se vuoi veramente combattere lo sfruttamento minorile è necessario fare qualcosa in prima persona, altrimenti non cambierà nulla”.
