Novità sull’omicidio di Saban Berk, il propritario du una palestra ad Amsterdam Noord, freddato martedì in strada. Stando a quando dichiarato dalla polizia a Het Parool, l’auto utilizzata dai colpevoli è stata spesso avvistata nelle vicinanze della palestra dove lavorava la vittima. Proprio per questo, non va escluso che gli autori della sparatoria potrebbero averlo tenuto d’occhio.
Il pugile tailandese Saban Berg è stato ucciso a colpi di arma da fuoco su Papaverweg ad Amsterdam nord alle 21:20 di lunedì sera. La sparatoria è avvenuta al termine delle lezioni presso il centro sportivo The Big Lab su Vlierweg.
Già da subito l’auto era stata identificata: una BMW argento con targa belga. Più tardi, le forze dell’ordine l’avrebbero ritrovata nella città di Zaandam.
Martedì sera tra le otto e le dieci, proprio nel lasso di tempo in cui si è verificato l’incidente, si sono raccolte le testimonianze di diversi passanti.
Tra questi, un portavoce della polizia. “L’auto utilizzata per la fuga è stata avvistata spesso a Noord, sopratutto nei posti che Berk frequentava. Perciò, è probabile che la BMW sia stata utilizzata per alcune pre-osservazioni”.
Il motivo dell’omicidio di Berk non è ancora noto. Nel 2014 il proprietario della palestra aveva rilasciato alcune dichiarazioni ai media olandesi a proposito del suo (quasi) sosia. Sembra che spesso Saban Berk fosse stato scambiato per il trafficante di esseri umani Saban B. Infatti, non solo aveva lo stesso nome, ma anche un aspetto simile.
“Come potrei essere un esempio per i giovani se fossi un ‘protettore’?” aveva detto Berk nell’ottobre del 2014, in una intervista ad AT5. “Io mi chiamo Saban Berk e sono un atleta. Non ho niente a che fare con quel soggetto lì“, aveva aggiunto.
Ma questa non era stata l’unica dichiarazione. In un’altra occasione, infatti, Saban Berk aveva rilasciato un’intervista anche a Telegraaf.
“Insegno corsi di autodifesa alle ragazze. Sono cresciuto nel quartiere a luci rosse e conosco bene il problema della prostituzione forzata“, aveva dichiarato.