La famiglia di Mitch Henriquez, l’uomo arubano morto per soffocamento la scorsa estate dopo essere stato arrestato della polizia di Den Haag, denuncia mancanza di trasparenza nel processo a carico dei 5 agenti responsabili del fermo. Di possibile conflitto di interessi, parla il legale della famiglia, che sottolinea come i poliziotti indagati e alcuni colleghi ammessi al processo in qualitá di testimoni, vengano assistiti dallo stesso studio. In un’intervista al programma televisivo Een Vandaag, Richard Korver l’avvocato dei familiari della vittima, trova incomprensibile che testimoni abbiano necessità di un avvocato per la deposizione. L’ufficio del Pubblico Ministero ha risposto al quesito posto dal quotidiano Volkskrant, sostenendo che i legali degli agenti, di quelli indagati e di quelli chiamati a testimoniare, non sarebbero gli stessi; solo per uno dei cinque, prima testimone ed in seguito iscritto nel registro degli indagati, l’avvocato patrocinerebbe entrambe le posizioni. Dopo i fatti della scorsa estate, che hanno provocato 3 notti di violenti scontri a Den Haag, la famiglia di Henriquez ha denunciato in diverse occasioni la lentezza delle indagini, ventilando l’ipotesi di insabbiamento da parte della polizia. Al programma Een Vandaag, l’avvocato dei familiari ha espresso il disappunto per la gestione del caso da parte della polizia; secondo Korver, sarebbe concreta la possibilità che gli operatori di pubblica sicurezza costruiscano una versione dei fatti a loro favorevole, con l’ausilio di testimoni interni al corpo. A sostegno di questa tesi, avrebbe parlato addirittura dell’esistenza di un gruppo whatsapp dove gli agenti indagati discuterebbero del caso. La polizia ha già condotto un’indagine interna sull’accaduto che ha confermato la morte violenta di Henriquez ma i familiari, chiedono ora al parlamento un’indagine indipendente. In particolare, la madre e la sorella dell’uomo arubano, si sono appellate al ministro della giustizia Van Der Stur affinché promuova l’avvio di un’indagine indipendente.