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Caso Dijsselbloem, Renzi: “Prima si dimette, meglio è”. Il premier portoghese: sessista e xenofobo, se ne vada

L’uscita del ministro delle finanze Jeroen Dijsselbloem a margine delle celebrazioni per il 60imo anniversario della firma del Trattato di Roma, la Convenzione che istituiva la Comunità Economica Europea, ha scatenato un putiferio.

Come riporta la stampa olandese, gli italiani sono stati i primi a farsi sentire: il presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo Gianni Pittella si è interrogato sull’opportunità che Dijsselbloem rimanga al suo posto. Durissimo l’intervento di Matteo Renzi:

Anche il premier portoghese, il socialista Costa, sottolinea come non ci possano essere equivoci: Dijsselbloem deve lasciare l’incarico

 

Anche il gruppo di Sinistra europea GUE, chiede le dimissioni immediate

 

La reazione di Dijsselbloem

Il portavoce del presidente dell’Eurogruppo  ha fatto sapere che il ministro ha parlato  di solidarietà nella zona euro, senza intenzione di attaccare nessuno. Le reazioni dei paesi dell’Europa meridionale sono, secondo il ministro, prive di logica.

Attacchi anche da Sergei Stanishev Presidente dei Socialisti e Democratici europei (PSE): Dijsselbloem con una sola frase è riuscito a offendere molte persone nel Sud e nel Nord Europa. Le sue parole sono, secondo Stanishev, semplicemente inaccettabili.

 

“E ‘un peccato che un membro della nostra famiglia politica, poco prima della celebrazione del 60 ° anniversario del Trattato di Roma abbia pronunciato dichiarazioni che vanno contro i nostri valori comuni di unità, rispetto e solidarietà”, ha sostenuto Stanishev.

 

 

 

 

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