L’uscita del ministro delle finanze Jeroen Dijsselbloem a margine delle celebrazioni per il 60imo anniversario della firma del Trattato di Roma, la Convenzione che istituiva la Comunità Economica Europea, ha scatenato un putiferio.
Come riporta la stampa olandese, gli italiani sono stati i primi a farsi sentire: il presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo Gianni Pittella si è interrogato sull’opportunità che Dijsselbloem rimanga al suo posto. Durissimo l’intervento di Matteo Renzi:
Anche il premier portoghese, il socialista Costa, sottolinea come non ci possano essere equivoci: Dijsselbloem deve lasciare l’incarico
«Presidente do Eurogrupo não tem condições para continuar» – declaração do Ministro dos Negócios Estrangeiros https://t.co/CzC3VznG4O
— República Portuguesa (@govpt) March 21, 2017
Anche il gruppo di Sinistra europea GUE, chiede le dimissioni immediate
GUE/NGL demands Eurogroup chief @J_Dijsselbloem to step down https://t.co/V7RC7lIVbL pic.twitter.com/nwz50Mtl6a
— GUE/NGL in the EP (@GUENGL) March 22, 2017
La reazione di Dijsselbloem
Il portavoce del presidente dell’Eurogruppo ha fatto sapere che il ministro ha parlato di solidarietà nella zona euro, senza intenzione di attaccare nessuno. Le reazioni dei paesi dell’Europa meridionale sono, secondo il ministro, prive di logica.
Attacchi anche da Sergei Stanishev Presidente dei Socialisti e Democratici europei (PSE): Dijsselbloem con una sola frase è riuscito a offendere molte persone nel Sud e nel Nord Europa. Le sue parole sono, secondo Stanishev, semplicemente inaccettabili.
Dijsselbloem’s offensive remarks are unacceptable! Real shame for representative of our political family to defy unity, respect, solidarity!
— Sergei Stanishev (@SergeiStanishev) March 22, 2017
“E ‘un peccato che un membro della nostra famiglia politica, poco prima della celebrazione del 60 ° anniversario del Trattato di Roma abbia pronunciato dichiarazioni che vanno contro i nostri valori comuni di unità, rispetto e solidarietà”, ha sostenuto Stanishev.