Buone nuove per gli “antipro”. Un uomo del Friesland, Doede de Jong, riconosciuto colpevole di “coltivazione illegale di marijuana” da una corte di Leeuwarden, non dovrà scontare alcuna pena.
Il motivo? Il 66enne olandese avrebbe fatto tutto il possibile per garantire un rifornimento legale e sicuro a un coffe shop munito di regolare licenza. De Jong rischiava fino a due mesi di carcere, assieme a una multa di 230000 euro, ma per la corte l’uomo coltivava le piante all’aria aperta e in maniera biologica, evitando “pericoli d’incendio e furti di energia elettrica” (illeciti solitamente imputati ai coltivatori indoor). De Jong, infine, non era coinvolto in alcuna attività criminale e addirittura produceva cannabis di qualità migliore rispetto alla media.
Come successo alla coppia idealista di Groningen due mesi fa, anche a De Jong la corte ha deciso di sospendere la pena in quanto, riporta NRC, “coltivatore altruista”.
Una sentenza, quella di ieri, che potrebbe avere un impatto significativo nella discussione (infinita) sulla legalizzazione della produzione nei Paesi Bassi. Già lo scorso febbraio i liberali-progressisti del D66 hanno infatti presentato un disegno di legge in parlamento, con prima firmataria Magda Berndsen, che prevede di disciplinare la produzione attraverso uno stretto protocollo governativo.
Una moderata legalizzazione insomma, quella auspicata da tanti, che anche diversi comuni olandesi, tra cui Utrecht, Rotterdam, Nijmegen, Eindhoven, Heerlen e Tilburg, stanno ufficialmente studiando. Nonostante la Tweede Kamer non approvi: la depenalizzazione, dicono dall’Aja, sarebbe in controtendenza rispetto alle norme del diritto internazionale.