E’ la porta di ingresso dell’Europa: il porto di Rotterdam, lungo i suoi 42 km di banchine vede attraccare ogni giorno navi da tutto il mondo che trasportano ogni tipo di merce. Dai prodotti industriali a quelli minerali, passando, naturalmente, per la droga Rotterdam, come Gioia Tauro non è altro che uno degli hub attraverso cui le narco-mafie transnazionali fanno arrivare la materia prima, pronta a essere smerciata nelle strade e nelle città del Vecchio Continente. I tanti sequestri degli anni passati lo testimoniano.
E proprio le dimensioni sempre più rilevanti assunte dal traffico di stupefacenti nel porto di Rotterdam hanno spinto la magistratura olandese a rivolgere nuovamente le sue attenzioni al narcotraffico. In particolare, nel mirino degli investigatori è finito l’ambiente di complicità e omertà che coinvolge un numero significativo di lavoratori del porto e che permette alla droga di passare indenne dai controlli polizieschi. Per molti lavoratori la collaborazione criminale si è rivelata un vero e proprio affare, che, spesso, però, non lascia via d’uscita. Lo ha detto chiaramente il magistrato Loes van der Wees a Nos:” Il prezzo base per ottenere un pass e accedere al porto è di quasi 5000 euro. A volte, però, si è arrivati a pagamenti fino a 70000 euro in una volta sola.”. Se entrare nel giro, però , può essere facile e lucroso, uscirne, ha ammonito, è più difficile del previsto: “Sappiamo di lavoratori che sono stati minacciati dopo aver espresso la volontà di non collaborare più con il narcotraffico”. E dove non arrivano i regolamenti di conti della criminalità, c’è il rischio di finire nelle mani della giustizia che già, due anni fa, aveva chiesto una condanna a nove anni per alcuni lavoratori del porto affiliati alle cosche.
Dopo quella prima indagine contro la corruzione, però, i risultati concreti sono stati scarsi: corruzione e traffico di stupefacenti hanno continuato a prosperare. Date le dimensioni assunte dal fenomeno, oggi anche il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb, d’accordo con l’ufficio del pubblico ministero ha deciso di lanciare una campagna contro la corruzione al porto, invitando tutti a fare il possibile contro i traffici criminali.