CULTURE

CULTURE

Camera con vista, la realtà surreale di T. Albdorf in mostra al Foam

di Serena Gandolfi

 

Siamo ancora capaci di osservare la realtà per quello che è? Deve essere stata questa la domanda che ha guidato Thomas Albdorf, fotografo austriaco, durante la creazione di Room With a View, Camera con vista. Una raccolta di foto che raccontano il surreale resoconto di una vacanza sulle Alpi austriache.

Le vacanze, così come la quotidianità, grazie ai social e alle nuove tecnologie diventano sempre di più l’occasione per mettere in scena una personalissima realtà patinata da far ammirare agli altri. Filtri e fotocamere alterano gli scenari e li storpiano per adattarli a nostro piacimento.

Combinando fotografia classica e moderne tecniche visive Thomas Albdorf mostra paesaggi e nature morte che rispondono a cliché grafici ricorrenti nelle brochures pubblicitarie ma con piccole alterazioni che ne smascherano la veridicità. Si riconoscono paesaggi vulcanici che potrebbero essere stati scattati durante un’escursione, sculture di marmo, fiori e montagne. L’artista in realtà non ha mai abbandonato il suo studio e le immagini sono state prese da Google Imge o siti commerciali per poi essere modificate.

A una prima occhiata sembrano canoniche cartoline di paesaggi naturali, ma osservandole attentamente contengono paradossi che ne svelano la provocazione. Vulcani di uova e farina, fiammiferi che fungono da insetti sul pelo dell’acqua, panorami capovolti. Stereotipi modificati che riescono ad essere veritieri e al contempo assurdi.

Parte dell’esperimento dell’artista è consistito nell’inserire le immagini, una volta terminate, in software di riconoscimento dai quali sono state etichettate come “reali”, “plausibili”. Quelle che il computer riconosceva come nuvole erano in realtà manciate di polvere bianca su uno sfondo scuro. L’humor e gli espedienti grafici non sono che i mezzi del fotografo per denunciare un tema più importante: l’intrinseca imperfezione e l’auto-referenzialità delle nuove tecnologie visive. Software in grado di creare illusioni di cui gli osservatori ormai si fidano ciecamente.

Thomas Aldborf, classe ’82, è uno dei tre vincitori della borsa “Olympus Fellowship” per i giovani talenti. Tra i “recommended, consigliati, del Foam, Room With a View sarà esposta nel museo dal 15 giugno fino al 9 settembre. La prima personale dell’artista ospiterà anche due suoi precedenti lavori: General View (2017), e I know I will see what I have seen before (2015) nei quali l’artista gioca sempre sul concetto di realtà surreale.

  

SHARE

Altri articoli