Il numero di persone processate per traffico di esseri umani nei Paesi Bassi è stato inferiore di un quarto rispetto all’anno precedente, dice il quotidiano NRC sulla base di dati del Consiglio per la Giustizia. Ciò non significa necessariamente che il traffico di esseri umani sia diminuito, ma piuttosto che la polizia attribuisca priorità ad altri reati, hanno detto gli esperti al quotidiano.
L’anno scorso 103 persone sono state condannate per traffico di esseri umani, rispetto alle 139 del 2015 e alle 156 del 2013.
Secondo il professor Conny Rijken dell’Università di Tilburg, la polizia e i Marechaussee avrebbero stabilito altre priorità negli ultimi due anni. Ad esempio hanno aumentato l’attenzione sui migranti privi di documenti, a scapito delle inchieste per traffico di esseri umani, ha detto ad NRC. Inoltre, durante la riorganizzazione della polizia nazionale, molti esperti in materia di tratta di esseri umani sono finiti in altri dipartimenti, con conseguente perdita di “know how”.
La criminologa Dina Siegel dell’Università di Utrecht ha osservato che le prove processuali per traffico di esseri umani sono sempre più difficili da produrre. “Le vittime spesso accettano accordi sleali con i carnefici” ha spiegato al giornale “e se una vittima non denuncia, non c’è reato”.
La polizia nazionale e la procura pubblica non hanno commentato le rivelazioni del quotidiano di Rotterdam.
