Bruxelles è una città molto attiva dal punto di vista culturale. Durante il 2020 saranno tantissimi gli eventi in città. Mentre in Italia si parla e discute del Festival di Sanremo, nella capitale belga vi sono ben 3 festival di musica jazz. Per tale concomitanza di eventi nel mese di gennaio, si è cercato di utilizzare il nome “Jazzuary”, unione di jazz e january, senza troppo successo. I festival in questione sono Brussels Jazz Festival, River Jazz Festival e Djangofollies. Il primo ha sede negli splendidi Flagey Studios in stile art deco, il secondo è collocato in 3 diverse sedi, mentre il terzo è più itinerante, collocandosi in diverse sedi cittadine ma anche in aperta campagna.
Al Brussels Jazz Festival è presente il compositore e batterista Antoine Pierre. Nonostante abbia 27 anni, Pierre è già un’autorità in campo musicale, infatti guida una band di musicisti di grande esperienza senza troppe difficoltà. La band, per il primo concerto, ha eseguito quasi totalmente brani composti dal giovane batterista. Il pezzo più avvincente si intitola ‘Orso’, vivace brano di ispirazione punk, dove è valorizzato il sassofono tenore. Il secondo concerto da lui tenuto, in un trio, gli ha permesso di essere ancora più creativo.
Tantissimi sono gli artisti che hanno partecipato, come la pianista cantante di origine statunitense e francese Macha Gharibian, la cui voce è stata perfettamente messa in risalto dagli atri componenti della band, anche durante le improvvisazioni.
Diverse band inglesi ricordano, con la loro presenza, il forte legame tra Inghilterra e Belgio, nonostante l’arrivo della Brexit. La città ha diverse testimonianze di questo legame, come il soffitto del bar Le Falstaff in stile liberty e il museo degli strumenti musicali che porta ancora il nome ‘Old England‘.
Tra le cose che colpiscono maggiormente vi è il coinvolgimento dei giovanissimi. Tantissimi bambini, accompagnati dai genitori, sono stati sinceramente catturati dal programma proposto dal River Jazz Festival basato sui lavori del contrabbassista Charles Mingus.