Photo: Sara Prestianni
Nell’ultima settimana, dozzine di migranti privi di documenti che hanno iniziato a Bruxelles lo sciopero della fame contro lo sgombero annunciato dalle autorità di Bruxelles dall’Università ULB sono stati portati in ospedale. Solo sabato, sono state ricoverate venti persone. Mohammed, portavoce degli attivisti dell’ULB, dice a Bruzz che i migranti hanno rifiutato il cibo e vogliono continuare lo sciopero della fame. Ha detto che cinque persone sono ancora in condizioni critiche in ospedale.
L’#ULB, qui ne cesse de se déclarer ULB engagée, va expulser les 130 sans papiers qui occupent un bâtiment depuis janvier.
Après des mois de lutte, les occupant.e.s ont commencé une grève de la faim (6 jours déjà) pour la régularisation.
L’ULB doit revenir sur sa décision! pic.twitter.com/aHFKO3kdt7
— Union Syndicale Étudiante (@UnSynEtudiante) May 28, 2021
I migranti in sciopero chiedono la regolarizzazione. All’ULB sono circa 150 le persone che partecipano alla protesta. I due gruppi di migranti che occupano, rispettivamente, gli spazi del VUB e del Begijnhofkerk per chiedere la regolarizzazione sono in totale 700. E non hanno intenzione di fermarsi, dice il portale di Bruxelles.
Gli occupanti chiedono l’istituzione di chiari criteri di regolarizzazione e l’istituzione di una commissione per il trattamento delle richieste di regolarizzazione. L’USPR, coordinamento che riunisce i circa 700 occupanti ha dichiarato che lo sciopero della fame è stato deciso dopo il fallimento di “dozzine di azioni e manifestazioni ad Art-Lois, l’ultima delle quali ha portato all’arresto arbitrario di quasi 60 occupanti “dopo il fallimento” di un incontro con il segretario di Stato per l’asilo e l’immigrazione, Sammy Mahdi”, e dopo le “insistenti distorsioni della stampa”, dice La Libre.
I migranti rivendicano l’importanza che hanno i sans papiers per l’economia belga.