Probabilmente quella sugli effetti nocivi videogiochi è una polemica destinata a non esaurirsi mai. Ma forse proprio questa polemica stimolerà i creatori a dimostrarne il valore, anche educativo. Questo forse era uno degli intenti del professore belga di Game Design Bob De Schutter quando ha creato Brukel, un videogioco basato sui ricordi di guerra di sua nonna. Il gioco, infatti, è ambientato durante la seconda guerra mondiale. Non si tratta però dell’ennesimo sparatutto dove bisogna uccidere quanti più nazisti si riesce.
Quest’opera prova a far rivivere proprio quelle storie raccontate da sua nonna, vissute durante il periodo di guerra. Grazie all’interazione con gli oggetti si possono ascoltare storie, narrate in dialetto belga, per immergersi in quel periodo. Una maniera alternativa di raccontare non solo un periodo storico ma anche per rielaborare gli eventi che hanno toccato la sua famiglia. Il nome del videogioco basato sui ricordi di guerra, Brukel, è quello della via in cui viveva sua nonna quando era una ragazzina. Le storie raccontate sono molto intime e permettono di scoprire l’anima di una persona.
Il videogioco, online grazie alla piattaforma Steam, è candidato a diversi premi per i Belgian Game Awards. Dopo il successo, il professore intende sviluppare altri giochi per esplorare i campi di concentramento. Questa sarà un’opportunità per molti ragazzi di immergersi in quei dolorosi ricordi, specialmente per coloro che non possono recarsi fisicamente in quei luoghi. Il suo obiettivo è quello di creare un nuovo genere di videogiochi, che metta insieme giochi e ricordi, per far sì che la memoria di certi fatti resti sempre viva.