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Bisturi, cesoie e catene: la polizia scopre stanza delle torture della criminalità organizzata

Source pic: Openbaare Ministerie

Due container con pareti insonorizzate, manette legate al suolo, una sedia da dentista, bisturi, cesoie, seghe, nastro adesivo: non è la sequenza di un film di Tarantino ma la scena che la polizia si è trovata davanti quando ha fatto irruzione in due capannoni nel Wouwse Plantage, alla frontiera con il Belgio, dove sono state rinvenute delle “stanze della tortura” messe in piedi da criminali.

Secono il comunicato del Pubblico Ministero, sarebbero finiti in manette 6 uomini e il sospetto principale è un 40enne del l’Aia, coinvolto nel traffico internazionale di stupefacenti e pronto ad un’esecuzione. La polizia lo ha pedinato per mesi e ad aprile la svolta:  il sospetto ha inviato alcuni messaggi su una EncroChat, intercettati, dove venivano inviate le foto dei container e si parlava di rapimenti e tortura.

I rapimenti erano stati preparati con cura: nei container sono state trovate attrezzature fittizie della polizia, armi e manette. Il piano era curato nei minimi dettagli e la polizia ha seguito gli uomini nel corso della costruzione dei containers.

La polizia è riuscita a sventare i sequestri grazie alle intercettazioni, dice l’OM, e il 22 giugno sono state condotte perquisizioni in 13 località; la polizia ha arrestato i sospetti. Provengono da L’Aia, Rotterdam, Spijkenisse, Utrecht, Nieuwegein e Lexmond.

Gli spazi sono stati rifiniti con piastre fonoisolanti e pellicola termoisolante. In ciascuna delle celle, le manette erano posizionate sul soffitto e sul pavimento per incatenare qualcuno in piedi con le braccia alzate. Inoltre, c’era solo un bagno chimico. Una telecamera è stata montata in un angolo per mantenere una visione chiara della situazione in ogni cella, prosegue il comunicato stampa.

Un container era equipaggiato con poltrona odontoiatrica. Nel magazzino sono stati rinvenuti tre furgoni rubati e due BMW. In una stanza adiacente è stata allestita una zona salotto e una zona notte, probabilmente per consentire alle guardie di rimanere più a lungo. Nel magazzino di Rotterdam, i detective hanno trovato sette armi leggere e un fucile d’assalto automatico, una variante cinese del Kalashnikov AK-47. Un totale di 25 armi sono state trovate tra i sospetti.

I sei uomini sono stati arrestati perchè sospettati di pianificare un rapimento.

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