Chi di recente voleva i biglietti per il concerto da solista di John Mayer allo Ziggo Dome hanno dovuto pagare somme che partivano dai 100e e che sfioravano il migliaio, dice NOS. Non dalla rivendita, ma dal venditore originale dei biglietti: Ticketmaster.
Quest’anno dagli Stati Uniti è arrivata una strategia di prezzo che l’industria dei viaggi e aziende come Uber utilizzano da tempo: il prezzo dinamico. I biglietti vengono venduti in base alla domanda.
C’è molto traffico sul sito Ticketmaster? Il prezzo di quel concerto aumenta sensibilmente rispetto al prezzo base, proprio come accade per hotel e voli. Un biglietto per il tour di Mayer potrebbe andare da 99 euro a 400 euro ciascuno, dice NOS. I visitatori riceveranno quindi un biglietto platino, ma nessun posto platino o pacchetto VIP.
Negli Stati Uniti, i prezzi dinamici hanno suscitato molto scalpore la scorsa estate con la vendita per Bruce Springsteen e Taylor Swift, tra gli altri. Tagliandi acquistati a $ 4.000 ciascuno che hanno gettato una pessima luce sull'(ex) eroe della working class.
L’industria degli eventi è alla ricerca di nuovi modi per fare un sacco di soldi utilizzando gli strumenti che la tecnologia offre: “Per anni, gli artisti si sono confrontati con il fatto che i biglietti per i loro concerti vengono rivenduti a prezzi esorbitanti”, spiega Atze de Vrieze, giornalista musicale di VPRO. “La rivendita lucrativa è una spina nel fianco. Un intermediario quindi acquista automaticamente i biglietti, che vengono poi venduti a un prezzo maggiorato”. E l’assurdo rimane che i guadagni non vanno affatto all’artista.
Nella catena economica degli eventi, tutti vogliono la loro fetta “dinamica”; lo stesso Ticketmaster afferma sul suo sito Web che “I prezzi sono determinati in tempo reale in base alla domanda e all’offerta, in modo simile a come funziona l’industria alberghiera e aerea. L’obiettivo di Platinum Tickets è fornire l’accesso all’evento ai fan più devoti”.
In risposta alle critiche a quel sistema, la compagnia ha definito quel sistema un “cambiamento significativo necessario per mantenere la vivacità e la creatività dell’industria della musica dal vivo perché gli artisti e le loro crew fanno sempre più affidamento sui tour”. Gli artisti al giorno d’oggi si affidano ai loro concerti dal vivo, o almeno così va l’idea. Sono finiti i giorni in cui venivano venduti milioni di dischi e CD.
È una passeggiata sul filo del rasoio per l’artista tra ottenere il massimo da un tour di concerti, mantenendo allo stesso tempo un legame con i fan. “Il sistema sfrutta la paura dell’appassionato di perdere qualcosa”. E questo può comportare il pagamento di somme folli pur di esserci.
Il governo non vuole intervenire: “brutto”, dice ma riguarda il mercato.