CULTURE

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Amsterdam, è sul gracht la libreria dei rifugiati siriani che parla a tutti

di Paola Pirovano

 

Photocredit: ©Martina Bertola

Da qualche giorno, la cintura dei canali di Amsterdam ospita una nuova libreria: si tratta di Pages Bookstore Café, l’unica libreria in città specializzata nelle edizioni in lingua araba e aperta da Samer Al-Kadri, rifugiato siriano.

Il logo riassume perfettamente la filosofia del book store: una fusione tra una tazza di caffé fumante, dei libri e una mano aperta, tre immagini che simboleggiano lo spirito di apertura e dialogo che è alla base della creazione di Pages.

Samer Al-Kadri crede nel potere dei libri e della cultura: artista e illustratore, nel 2004 ha fondato a Damasco insieme alla moglie Gulnar Hajo, la casa editrice di libri per bambini Bright Fingers .

Poi è arrivata la guerra e la coppia, fuggita con i figli, si è rifugiata in Turchia dove, nel 2013, ha aperto la prima libreria di testi in lingua araba di Istanbul. Il sogno di Samer è quello di far scoprire la ricchezza culturale siriana e araba, creando un luogo di incontro e condivisione.

Lo stesso principio è all’origine della libreria Pages a Amsterdam: un centro culturale, con la porta costantemente aperta allo scambio.

Principalmente dedicata all’idioma del Corano, Pages è anche un luogo dove i rifugiati siriani possono ritrovare il piacere di leggere nella propria lingua. Lo spazio ospita anche una selezione di testi in turco e lavora a delle traduzioni in inglese e olandese. Un’iniziativa che permette di scoprire la ricchezza della cultura e letteratura araba e siriana, spesso poco conosciuta in Europa, e di scuotere i preconcetti negativi attorno alla figura del rifugiato.

Samer Al-Kadri, a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato nei Paesi Bassi, tiene molto a sottolineare l’importanza dello scambio culturale e il piacere della conoscenza reciproca. .

L’indirizzo sul canale Herengracht è però solo temporaneo: Pages Bookstore Café è infatti ospitato nei locali del fondo per la cultura e lo sviluppo Prins Claus Fonds, finanziatore dell’iniziativa. Creata nel 1996, quest’istituzione olandese promuove e supporta progetti e artisti in zone dove la libertà di espressione è in pericolo.

 

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