Il Belgio deve rispondere alle preoccupazioni sollevate dall’ONU su un’operazione di polizia che ha portato allo smantellamento di una gang, nella comunità rom, dedita a furti d’auto. Secondo un rapporto inviato dell’Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR), le misure messe in atto dal governo federale, arresti e maxi sequestri, possono essere sproporzionate.
Quaranta persone sono accusate di diversi reati e altre trenta sono state sottoposte a misure cautelari, in seguito all’operazione.
La lettera solleva interrogativi sulla proporzione delle misure adottate dalle autorità belghe contro le persone della comunità rom e mette in discussione la gravità dei crimini commessi dalla gang.
Il rapportp è stato inviato al ministro degli Esteri del Belgio all’inizio di giugno dal rappresentante per le popolazioni indigene e le minoranze dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR) dopo che l’avvocato di una delle famiglie colpite dall’operazione aveva inviato una denuncia.
“Ginevra vuole una risposta dal Belgio dopo la ricezione della denuncia”, ha ha detto al quotidiano francofono Le Soir Karl Lagatie, portavoce del ministero degli Affari esteri.
Il Belgio ha 60 giorni per rispondere.