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Belgio, operatori sanitari scrivono al governo: rallentare sul 5G, troppo poche le informazioni

Una lettera aperta è stata firmata da circa 400 medici e 900 operatori sanitari per invitare il governo belga ad esercitare un maggiore controllo sul 5G.  La lettera  è intitolata “L’appello di Ippocrate sull’elettrosmog ”

La scorsa settimana, Proximus ha iniziato a testare la sua versione “leggera” della nuova generazione 5G in 30 comuni in Belgio. Tempismo non proprio azzeccato vista la situazione attuale. “Potrebbe sembrare una semplice coincidenza ma a noi sembra scandaloso che tutto questo stia avvenendo in un periodo in cui le persone stanno combattendo per superare una pandemia. Per di più, le compagnie non hanno fatto altro che pubblicare articoli per sostenere che la nuova tecnologia non sia rischiosa”, si legge nella lettera. 

“La popolazione è già stata sottoposta a molte radiazioni elettromagnetiche negli scorsi anni a causa della diffusione di telefonini e internet. Ora arriva il 5G, che promette di essere molto più potente”.  “Purtroppo però, la sicurezza di questa nuova rete non è stata ancora dimostrata. Al contrario, le prove che ne supportano la pericolosità si stanno accumulando. Dal 2011, inoltre, le radiazioni elettromagnetiche causate dalle tecnologie wireless sono considerate dalla Organizzazione della Sanità mondiale come possibilmente cancerogene, perché incrementano il rischio di gliomi e neuroma acustico su chi le utilizza di frequente”. 

Per di più, la lettera critica come il principio precauzionale sia stato ignorato nell’installazione di queste tecnologie fino ad ora: il principio di precauzione è una strategia riconosciuta per approcciare le questioni che potrebbero causare danno quando non è ancora presente un’approfondita base scientifica. Si basa sul richiamare all’attenzione e alla revisione prima che queste nuove innovazioni vengano in effetti riconosciute come pericolose. I critici del processo però dicono che questo non rispetta i criteri scientifici, anzi ostacola il progresso.

“Essendo stati identificati rischi seri e irreversibili, la mancanza di una certezza non dovrebbe essere utilizzata come una pretesa per ritardare le misure protettive per l’ambiente e la salute”. 

I firmatari invitano quindi il governo ad applicare il principio precauzionale al fine di proteggere la popolazione, specialmente i bambini, le mamme incinta e la popolazione anziana. In attesa di informazioni più sicure, chiedono i sanitari, il governo dovrebbe sospendere le licenze.

“Gli eventi recenti rendono questa situazione ancora più preoccupante, ma riconosciamo che può anche essere un’occasione per fare progressi nel campo della prevenzione, che oggi, più che mai, deve essere al centro della nostra attenzione”, si legge infine nella lettera.

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