photo credit @31mag: Francesca Lionetti
I nomi del vice-premier, dei ministri e dei vice ministri belgi sono stati annunciati, il governo è quindi ufficialmente formato, e il loro lavoro è iniziato non appena hanno lasciato il palazzo reale. Qui riassunti brevemente i piani del nuovo governo.
La parola “giustizia” appare 30 volte nel programma, che promette di migliorare la digitalizzazione del processo di giustizia e i legami tra esso e la polizia, investire in prigioni e tribunali, rendere i fascicoli della polizia più accessibili ai cittadini, e ricercare metodi alternativi di risoluzione delle dispute, in modo da ridurre i casi arretrati e il ritardo nel fornire giustizia. L’accordo prevede un investimento da 500 milioni di euro per polizia e sistema giudiziario.
In quanto alla polizia (e alla sua riorganizzazione geografica a Bruxelles), il nuovo governo promette una rinnovata attenzione al suo lato comunitario – più polizia locale, più conoscenza della zona, e un approccio più preventivo che repressivo. Si preannuncia anche tolleranza zero per chiunque usi violenza contro i poliziotti, mentre le denunce sporte contro la polizia saranno indagate più rapidamente. L’accordo prevede anche l’impiego di 1600 nuovi poliziotti all’anno.
Il codice penale, alcune parti del quale sono vecchie più di un secolo, sarà studiato da esperti per esaminare quali sezioni potrebbero aver bisogno di revisioni per rimanere al passo con la società moderna. Tra le possibilità c’è l’introduzione del reato di femminicidio.
I giovani sopra i 16 anni potranno registrarsi per votare alle elezioni europee, anche se non sarà obbligatorio. Una volta registrati, però, saranno soggetti all’obbligo di voto a cui sottostà tutto l’elettorato Belga.
Il governo ha risposto alle recenti critiche della Commissione Europea riguardo alla mancanza di protezione per gli informatori – funzionari che rompono la confidenza professionale per rivelare comportamenti illeciti. Il programma governativo include infatti la promessa di legiferare in concordanza con le misure decise dall’Unione Europea nel 2019.
Il mondo dello sport, e del calcio in particolare, rimarrà col fiato sospeso in attesa di scoprire in cosa consiste la volontà di regolarizzare i “vantaggi fiscali e para-fiscali” offerti alle star dello sport e alle loro squadre. I giocatori professionisti, per esempio, pagano la previdenza sociale sui primi €2,352.11 di stipendio al mese – una somma che ammonta a circa €900 – mentre il resto della popolazione versa i propri contributi rispetto all’intero salario.
L’accordo prevede anche l’impegno del nuovo governo “a perseguire attivamente una politica di uguaglianza di genere e misure proattive che andranno ad affrontare disuguaglianze storiche e strutturali”. L’uguaglianza di genere, aggiunge il documento, “è un valore fondamentale a cui il governo ha intenzione di contribuire attivamente nella politica domestica, e che propagherà il più possibile nei forum internazionali.”
Concretamente, verranno create misure che andranno a implementare una legge del 2012 atta a diminuire il divario salariale tra uomini e donne. Anche il sistema di congedo parentale verrà rivisto cercando di assicurare una maggiore parità tra uomini e donna. Il governo, inoltre, lavorerà per assicurare una rappresentazione più bilanciata di uomini e donne nel settore pubblico, anche in cariche più prestigiose, così come più diversità in generale.
Infine, la questione spinosa dell’aborto è stata messa da parte. L’argomento aveva rischiato di tenere il partito belga CD&V fuori dalla coalizione e quindi di far mancare i numeri. Ora, il governo non voterà sulle misure proposte finché la legislazione corrente non sarà esaminata dalla commissione parlamentare di giustizia e da un gruppo interdisciplinare di scienziati.
I partiti presenti nel nuovo governo, dice il documento, “si propongono di raggiungere un consenso su questioni etiche con rispetto reciproco per i punti di vista di ciascuno, prima di prendere iniziative legislative su questi argomenti.”