Presto i cani poliziotto potrebbero essere in grado di individuare i pazienti affetti da coronavirus se l’intuizione di un team di ricerca universitario, in Belgio, dimostrasse di aver avuto ragione, dice VRT.
Lo scopo di questo progetto, coordinato da Gent e Liege, che coinvolge cani antidroga è quello di sperimentare se questi riescano a riconoscere la differenza tra l’odore del sudore delle persone ammalate di coronavirus e di quelle sane. Infatti, come sostiene Chris Callewaert, membro del dipartimento di ecologia microbica dell’Università di Gent, “il coronavirus causa un odore specifico nel sudore”. Le due università stanno ora collezionando più campioni di sudore possibili, sia dei pazienti affetti che di quelli sani, in modo tale che i cani imparino a riconoscere la differenza.
L’addestramento dovrebbe concludersi entro la fine del mese. L’idea è quella di portare i cani in luoghi affollati come gli aeroporti, i festival o le manifestazioni sportive. In questo modo, i segugi potrebbero individuare le persone positive al coronavirus già all’entrata. Queste persone, quindi, potrebbero lasciare il luogo subito ed essere testate per determinare se dovranno sottoporsi alla quarantena o meno.
Questo metodo sarebbe molto più veloce ed efficace rispetto ad aspettare che una persona mostri i sintomi, si sottoponga al tampone e poi aspetti per i risultati. Questa tecnica, infatti, è già utilizzata in altri paesi come Dubai. Inoltre, i cani non corrono nessun pericolo perchè il sudore non trasmette il virus.