L’inchiesta sull’adozione di alcuni bambini della Repubblica Democratica del Congo (RDC) da parte di 15 coppie del Belgio sembra vicina all’epilogo. Ne parlano De Standaard, Het Nieuwsblad, Gazet van Antwerpen e Belang van Limburg. Secondo l’accusa, che spera di concludere la requisitoria ad agosto, cinque delle quindici adozioni sarebbero fraudolente.
In pratica vuol dire che cinque bambini sono stati rapiti e presentati alle coppie come orfani. Almeno tre di questi, inoltre, avrebbero ricevuto un nuovo nome e una nuova data di nascita. Tuttavia, gli esami del DNA della maggior parte dei bambini non hanno ancora portato ad alcun risultato.
Dall’indagine emerge una figura chiave: Julienne Mpemba, una 41enne belga-congolese di Namur con contatti negli ambienti politici della RDC e della comunità francese. Nelle interviste la donna dichiara di “aver procurato un nuovo futuro a 15 bambini”, ma per il Pubblico Ministero è sospettata di traffico di esseri umani. Dopo un fermo di alcuni mesi, la donna è adesso in attesa di un processo e viene monitorata elettronicamente,