La partita tra Italia e Olanda sulla vicenda dell’imbarcazione Lifeline prosegue a colpi di Tweet: da un lato il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli che annuncia “indagini di bandiera”
Nave Ong #Lifeline agisce fuori da regole in acque Libia. Ha a bordo 224 naufraghi senza mezzi per garantire incolumità a migranti ed equipaggio. Vite umane vanno salvate, ma in legalità e sicurezza. Olanda nega nazionalità imbarcazione: ho dunque avviato indagine di bandiera.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) June 21, 2018
Dall’altra l’Olanda si smarca:
2) The Seefuchs and Lifeline are not sailing under Dutch flag as per UNCLOS flag state responsibility. These ships are owned by German NGOs and not entered into the NL ships register. So NL is not able to give instructions to these ships. Italy is aware of the Dutch position.
— Netherlands at the EU (@NLatEU) June 21, 2018
Nelle ultime 24 ore si sono rincorse voci, smentite e pareri di esperti. Ma come stanno realmente le cose? Puo’ una ngo tedesca registrare la bandiera nei Paesi Bassi? E quali sono le responsabilità olandesi?
Stando ad una ricerca effettuata da 31mag, registrare un’imbarcazione nei Paesi Bassi, a certe condizioni, è possibile e piuttosto semplice. Come spiega il sito specializzato in finanza offshore “Nomad Capitalist” bastano 3 giorni per registrare un’imbarcazione e la tassazione è minima.
Non sono richieste nazionalità o residenza: basta dimostrare la proprietà dell’imbarcazione e il gioco è fatto. Stando alla descrizione del portale, una miniera per capitali in fuga alla ricerca di giurisdizioni “amiche”, l’Olanda e il Belgio offrono le migliori giurisdizioni in Europa per le bandiere di comodo e come spiega il sito “non hanno i problemi di cattiva reputazione dei paradisi fiscali” quali isole Cayman o Bermuda.
Il sito Dutchyachtregistrazion “vende bandiera” a 299e all inclusive. E parla anche italiano.
E la motivazione che rende Olanda e Belgio cosi attraenti per chi cerca una “bandiera di comodo” :
Questa registrazione lampo, scrive il sito, consente inoltre di navigare in acque europee.
Non è noto se la Lifeline abbia seguito un percorso simile per registrare il vessillo nei Paesi Bassi. Ciò che appare chiaro -invece- è la natura di “paese di comodo” dell’Olanda anche per le bandiere.