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Battere bandiera olandese? Costa poco e il vessillo (di comodo) si ottiene in 3 giorni

La partita tra Italia e Olanda sulla vicenda dell’imbarcazione Lifeline prosegue a colpi di Tweet: da un lato il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli che annuncia “indagini di bandiera”

Dall’altra l’Olanda si smarca:

Nelle ultime 24 ore si sono rincorse voci, smentite e pareri di esperti. Ma come stanno realmente le cose? Puo’ una ngo tedesca registrare la bandiera nei Paesi Bassi? E quali sono le responsabilità olandesi?

Stando ad una ricerca effettuata da 31mag, registrare un’imbarcazione nei Paesi Bassi, a certe condizioni, è possibile e piuttosto semplice. Come spiega il sito specializzato in finanza offshore “Nomad Capitalist” bastano 3 giorni per registrare un’imbarcazione e la tassazione è minima.

Non sono richieste nazionalità o residenza: basta dimostrare la proprietà dell’imbarcazione e il gioco è fatto.  Stando alla descrizione del portale, una miniera per capitali in fuga alla ricerca di giurisdizioni “amiche”, l’Olanda e il Belgio offrono le migliori giurisdizioni in Europa per le bandiere di comodo e come spiega il sito “non hanno i problemi di cattiva reputazione dei paradisi fiscali” quali isole Cayman o Bermuda.

Il sito Dutchyachtregistrazion “vende bandiera” a 299e all inclusive. E parla anche italiano. 

E la motivazione che rende Olanda e Belgio cosi attraenti per chi cerca una “bandiera di comodo” :

Questa registrazione lampo, scrive il sito, consente inoltre di navigare in acque europee.

Non è noto se la Lifeline abbia seguito un percorso simile per registrare il vessillo nei Paesi Bassi. Ciò che appare chiaro -invece- è la natura di “paese di comodo” dell’Olanda anche per le bandiere.

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