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‘Batik Rifaiyah’: i tessuti indonesiani sull’orlo dell’estinzione

Un piccolo villaggio nella ragione di Batang (Giava Centrale, Indonesia) rimane l’unico posto al mondo che produce un particolare tipo di batik. Sull’orlo dell’estinzione, il disegno dei batik di Batang è unico nel suo genere. Comunemente conosciuto tra i locali come Batik Rifaiyah, il tessuto e i suoi decori tramandano gli insegnamenti del clero e dell’eroe nazionale Ahmad Rifai (1786-1869). 

“Ho iniziato a fare i batik da bambina, imparando da mia madre,” racconta Zaliyah, una delle donne presenti al Rifaiyah Batik Celebration II nel villaggio Kalipucang Wetan, lo scorso ottobre. La donna lavora sui batik ogni giorno dopo aver finito le faccende domestiche. “Sto invecchiando, e lo capisco dai miei lavori. Adesso vendo i miei batik per 1.5 milioni Rp (circa 8.42 dollari americani). In passato, il prezzo era quasi il doppio.” Zaliyah poi spiega l’uso di questi panni. “Vengono usati come parei sia dalle donne, che dagli uomini. Ma soprattutto, durante le cerimonie di nozze, la gente che segue le processioni indossano batik con decori Rifaiyah come abiti.”

La produzione dei batik Rifaiyah, come anche quella di altri abiti tradizionali dell’arcipelago indonesiano, appartiene da secoli al mondo femminile. Oggigiorno, solo 60 donne in tutto il mondo sono ancora impegnate nella produzione di questi panni. E si trovano tutte a Kalipucang Wetan, l’unico villaggio in cui si conserva questa tradizione. 

MJA Nashir, un ricercatore e attivista dei tessuti tradizionali dell’ex colonia olandese, spiega che “ad oggi, non è chiaro quando l’arte batik emerse a Batang. E non c’è alcuna prova storica per dimostrare che Rifai abbia insegnato o ordinato tale produzione. Anche se questa sembrerebbe l’opzione più plausibile.”

Nel suo articolo “Batik Rifaiyah, Nafas Spiritual yang menyejarah” (Batik Rifaiyah, l’ispirazione spirituale che ha fatto la storia), Nashir cita 24 decori identificati dei panni. Ognuno di questi, porta un significato ben preciso. “Per esempio, il motivo Pelo Ati (“Ventriglio e Fegato”) raffigura un pavone con la testa separata dal corpo, che mantiene ancora il suo fegato all’interno, ma lascia il ventriglio all’esterno. Questa figura rimanda ad un insegnamento del Sufismo che invita a mantenere la virtù, simbolizzata dal fegato, e a scartare ciò che è malvagio, rappresentato dal ventriglio.

Cover Pic: Image by AnglesNViews from Pixabay

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