Quest’anno si celebra il centenario di uno dei più grandi lavori accademici del XX secolo: “The Autumn of the Middle Age” di Johan Huizinga.
Proprio per questa occasione il IFK della Kunstuniversität Linz ha pensato di organizzare una conferenza di tre giorni, dedicata al lavoro di Huizinga e alla sua importanza.
Un’iniziativa che vuole restituire il giusto merito all’impegno di Huizinga nel campo degli studi culturali. Ma non solo questo. Si tratta anche di un momento per riflettere sul linguaggio dello storico olandese, cogliendone nuove sfaccettature.
L’evento, infatti, prevede un dibattito dedicato alle peculiarità stilistiche di Huizinga, in cui i quattro traduttori Adam Bžoch, Franco Paris, Diane Webb e Annette Wunschel saranno i principali oratori. Al centro dello spazio di discussione si è scelto proprio il testo più noto dell’autore, Herfsttij der Middeleeuwen.
Una pietra miliare della letteratura olandese, che dipinge il tramonto della civiltà medioevale. Un saggio fatto di sentimenti ambivalenti, da cui traspare il senso di nostalgia per un’epoca giunta al termine, ma anche quello di speranza verso il Rinascimento che stava “albeggiando”. L’essere umano tra Trecento e Quattrocento si ritrova catapultato in un limbo emotivo e storico, animato dal forte desiderio di superare il senso di precarietà e di trovare rifugio in una dimensione onirica. Un periodo storico complesso, caratterizzato da una discutibile moralità. L’autore racchiude tutto questo nel suo testo, conciliando una scrittura brillante e la propria passione per la storia.
Johan Huizinga (1872-1945) è stato professore di storia generale e olandese a Groningen (1905-1915) e a Leiden (1915-41). Ha rivestito ruoli di grande spessore: non solo direttore della rivista letteraria De Gids, ma anche presidente della divisione delle lettere della Royal Dutch Academy of the Sciences.
Tuttavia, Huizinga si ricorda soprattuto come fondatore della storia culturale in lingua olandese. Tra le sue opere più importanti si possono annoverare: “L’autunno del Medioevo” (1919), “Erasmo” (1924), “In the Shadows of Tomorrow” (1935) e “Homo Ludens” (1938). Oggi, gran parte di questi testi sono stati tradotti in diverse lingue, contribuendo ad accrescere la fama di Huizinga in tutto il panorama internazionale.