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“Questo terribile e codardo attacco terroristico ha colpito tutti noi. L’Olanda è a fianco della Francia, questo il commento a caldo del primo ministro olandese Rutte di fronte alle immagini e alle notizie che arrivavano da Parigi. Una dopo l’altro, tutti i protagonisti della politica nazionale, si sono uniti nel condannare l’attentato terroristico, che ha registrato un bilancio di 12 morti. Tra i primi a intervenire è stato il re Guglielmo Alessandro, che ha inviato al presidente francese le condoglianze di tutti gli olandesi, seguito nel corso della giornata dalle dichiarazioni di esponenti di tutti i partiti, dall’SP al PVV. A fianco delle dichiarazioni dei politici, anche la gente comune si è mobilitata: varie manifestazioni hanno animato, nel corso della settimana, le principali città olandesi, da Amsterdam a Den Haag, in difesa della libertà d’espressione e contro il terrorismo. A Rotterdam, il sindaco della città Aboutaleb ha voluto esprimere la sua più ferma condanna per quanto accaduto sia come primo cittadino della città olandese sia come musulmano “arrabbiato. I fatti di Parigi mi hanno colpito profondamente.” Ha dichiarato, non esitando a invitare gli altri credenti a dissociarsi pubblicamente e con forza da quanto accaduto.Infine anche il mondo dell’informazione si è stretto intorno alle vittime e alle loro famiglie: tutte le reti televisive e le stazioni radio pubbliche hanno sospeso, su invito della Associazione dei giornalisti olandesi, il palinsento, affiancandosi alle vittime e alle loro famiglie in un simbolico minuto di silenzio. Nel corso della giornata dell’attacco parigino, per tranquillizzare la popolazione, sono intervenuti anche i vertici della agenzia antiterroristica olandese NCTV : “Già ora il rischio di un attacco è considerato reale. Non c’è bisogno di innalzare il livello di protezione ulteriormente”.