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Associazione calcistica olandese (KNVB): il mondo del calcio crudele con l’omosessualità

Secondo il presidente dell’associazione calcistica olandese Gaykrant, le persone gay hanno ancora molte difficoltà a farsi accettare nel mondo del calcio. Sembra, infatti, che alcune società calcistiche nei Paesi Bassi esortino i giocatori gay a tacere sulla loro omosessualità, nel timore delle conseguenze che il coming-out possa avere sull’equilibrio della squadra. Una verità che si fatica ad accettare e che desta notevoli preoccupazioni.

Il KNVB sta lavorando duramente perché questa situazione cambi, ma c’è ancora tanta strada da percorrere, come ha sottolineato anche Michael van Praag.

Proprio la federazione calcistica sta sollevando il problema nei workshop dei club, con la speranza di diffondere una certa consapevolezza. “Da qualche parte bisogna iniziare. Il problema è che si contano oltre 3.100 club dilettantistici”, ha affermato. “E non possiamo raggiungerli tutti contemporaneamente.”

L’Olanda ha 34 squadre di calcio professioniste e le opinioni non sono molto diverse. “Poniamo il caso che sia un giocatore gay nella squadra più forte e che questo voglia rivelare la sua omosessualità. Andrà in contro ad un destino inevitabile: verrà bullizzato dai tifosi. Così quella che è una necessità irrinunciabile, si trasforma nel suo male peggiore.” ha detto van Praag. “Lo stadio sarà contro di lui e la sua carriera ne risentirà. Sappiamo, infatti, quanto può essere crudele il pubblico del calcio. Ecco perché diamo questo consiglio: rimanete nel silenzio e preservate la vostra carriera”, ha aggiunto.

Il quadro che si designa non è certamente rassicurante. Tuttavia, non si può negare che molto è cambiato negli ultimi cinque anni. Ad esempio, alcuni club hanno iniziato a mostrare supporto ai calciatori omosessuali e molti si è cercato di fare per eliminare, ad esempio, i cori anti-gay durante le partite.

Ma questo è solo l’inizio di un percorso complicato. D’altronde, durante la recente amichevole tra Olanda e Germania, questi cori non sono mancati, segno di una discriminazione difficile da sradicare.

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