I Paesi Bassi devono rivedere le rigide regole sui bonus ai banchieri. A sostenerlo è l’assessore alle attività produttive di Amsterdam, Kajsa Ollongren (D66) in una intervista al Volkskrant. La capitale tenta di sedurre le banche e le altre istituzioni finanziarie in fuga dalla City nel post-Brexit, tentando di attirarne il più possibile nei Paesi Bassi.
L’imminente partenza della Gran Bretagna dall’Unione europea sta costringendo le aziende a trasferire parte dei loro centri operativi. Se non lo facessero con celerità, rischierebbero l’accesso al mercato continentale.
Ollongren, ha detto al Volksrant, di aver ricevuto richieste di informazioni da società finanziarie che vorrebbero trasferirsi in Olanda ma hanno timori per l’eventualità di una vittoria di Wilders alle elezioni ma soprattutto, sono preoccupate per le rigide regole sui bonus ai banchieri. Nei Paesi Bassi, la norma prevede che non possa superare il 20% dello stipendio medio di un dipendente: tale previsione è tra le più severe del Continente. “Abbiamo bisogno di guardare a come veniamo danneggiati da questa previsione”, ha detto l’assessore al quotidiano di Amsterdam.
Kasja Ollongren sostiene che un ‘azienda su cinque della City sarebbe pronta a scegliere l’Olanda. Già Mark Rutte e il ministro delle finanze Dijsselbloem avevano messo in guardia dalla facilità con cui si possono aggirare le norme sul bonus. Per chi è contrario ad un settore finanziario troppo ampio, questo è certamente un problema: si teme, infatti, che la legislazione entrata in vigore per evitare una nuova crisi, finisca per allontanare i banchieri.
Parigi, intanto, ha annunciato che, per i banchieri della City verrà “steso un tappeto rosso”. Francoforte, invece, ha promesso di fare lobby presso il governo federale affinchè rilassi le norme sui bonus.