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Arresti preventivi Extinction Rebellion, l’opposizione di sinistra in Parlamento protesta

Una parte della Camera olandese è critica nei confronti dell’arresto dei membri di Extinction Rebellion, finiti in manette in base ad un ordine di cattura “preventivo”, dovuto a informazioni condivise sui social: gli attivisti annunciavano un blocco di Utrechtsebaan a L’Aia e il magistrato ha fatto finire sei di loro dietro le sbarre per eversione, dice NOS.

I sei sono stati liberati ma contro di loro vige un daspo per l’area di Utrechtsebaan. Non solo i partiti di opposizione di sinistra stanno mettendo in discussione gli arresti, anche il partito di governo D66 è critico: secondo il deputato Dekker, le persone sono state arrestate ancor prima di aver fatto qualcosa. “Viviamo in un paese democratico dove puoi manifestare ovunque, anche senza preavviso, quindi non penso che abbiano fatto nulla di male”, ha detto a NOS Radio 1 Journaal.

Secondo il leader del partito del Partito per gli Animali, Teunissen sembra esserci una disparità di trattamento tra boeren e attivisti per il clima: “Non può essere che da un lato ci sia una manifestazione in cui i trattori attraversano la strada agevolati dalla polizia e invece i manifestanti pacifici vengono arrestati ancor prima di bloccare una strada. Ne va del diritto di manifestare”.

GroenLinks ha posto ieri interrogazioni parlamentari sulla questione: secondo i parlamentari Ellemeet e Kröger, la “detenzione preventiva” è in contrasto con la libertà di manifestazione. GroenLinks trova intimidatorio il comportamento della polizia.

Il VVD, il partito di Mark Rutte, sostiene il pugno duro della polizia contro gli ambientalisti: “L’atteggiamento eversivo è un reato. Penso che sia molto positivo che il Pubblico Ministero agisca contro di essa”. Il VVD non ravvede alcuna coincidenza tra la questione dei boeren e quella degli ambientalisti. 

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