ARCHITECTURE

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Architetti olandesi ripensano “artisticamente” un villaggio rurale cinese

La Cina ha subito un processo di urbanizzazione senza precedenti: da una società rurale a un miliardo di cinesi che, secondo le stime, vivranno nelle città nel 2050. Finora questa migrazione urbana ha lasciato centinaia di migliaia di villaggi abbandonati.

Molti di questi hanno valori culturali e monumentali ma non vi è futuro. Per affrontare questa sfida, gli architetti di NEXT  assieme al Dutch Institute for Heritage and Marketing (IVEM), Smartland, Total Design e numerosi artisti, sono stati chiamati dal governo di Jinxi, nella provincia di Jiangxi, per sviluppare una strategia per uno dei 102 villaggi abbandonati, Dafang: combinando la cultura cinese e olandese alla creatività per creare un villaggio “artistico” in Cina.

“La rivitalizzazione rurale è uno dei principali sviluppi futuri della Cina. Crediamo che questo richieda un disegno equilibrato tra vecchio e nuovo, vita quotidiana e turismo, storia e futuro”, ha spiegato John van de Water, partner di NEXT. Dafang ha più di 9000 anni di storia a ci sono solo pochi artefatti della dinastia Ming o Qing, ora in rovina da oltre dieci anni.

Gli architetti hanno progettato un ambiente flessibile e attraente per gli artisti cinesi e olandesi per lavorare, interagire ed esporre a livello locale. L’intero villaggio, compresa la sua architettura e il suo paesaggio, diventa un ambiente interattivo in grado di reinventarsi costantemente. Di conseguenza, a esserne attratta sarà una nuova generazione di visitatori ed abitanti.

 

Gli interventi sono stati progettati su tre livelli. In primo luogo, lo spazio urbano, l’architettura e il paesaggio sono stati restaurati con nuovi materiali, ove possibile, in modo da creare un dialogo tra elementi vecchi e nuovi. Ad esempio, per ripristinare i tetti delle vecchie case sono state utilizzate delle tegole di vetro.

In secondo luogo, sono state aggiunte una torre di guardia e una sala pubblica; si tratta di nuove strutture edilizie ma che prendono spunto da precedenti strutture. Tutti i villaggi di questa zona avevano torri di guardia a scopo difensivo. La nuova torre ha due percorsi intrecciati che si abbracciano l’uno all’altro, che potrebbe ricordare una gigantesca “colonna del drago” cinese. La torre è stata battezzata “Torre Errante” ricordando una poesia del famoso poeta cinese Li Bai che parla di persone che aspettano il ritorno dei propri cari nella loro città natale.

Nel centro del villaggio vi è una nuova sala pubblica costruita sull’antico sito di un edificio a corte che è stato distrutto. L’ispirazione e la forma del tetto, unico nel suo genere, derivano da un albero di canfora secolare all’esterno del villaggio, la cui grande chioma per decenni ha fornito uno spazio di raccolta per gli abitanti del villaggio. Inoltre, la facciata in terracotta permette agli uccelli di costruire i loro nidi.

In terzo luogo vi è la progettazione di spazi per arte e attività varie. Un nuovo museo, una libreria e studi per artisti portano nuova vita e creatività al villaggio. Agli artisti è permesso di aggiungere, cambiare e trasformare il contesto delle strutture del villaggio. Ad esempio, il pavimento della sala pubblica è stato dipinto da un pittore cinese e ricorda un Mondrian. L’artista olandese Herman Lamers ha installato un aeroplano in una vecchia casa, chiamandolo “The dream”.

Nel suo complesso Holland-Defand Creative Village è un esempio di collaborazione multidisciplinare tra architetti, designer e artisti cinesi e olandesi. Il villaggio ha aperto il mese scorso, attirando migliaia di visitatori ogni giorno. Jiang Xiaofei, partner di NEXT ha dichiarato “Ci auguriamo che abbia un impatto sociale e culturale positivo e duraturo e che fornisca un nuovo modello di sviluppo per i villaggi cinesi abbandonati”.

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