Swamibu, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
Giovedì scorso è inizia oggi ad Anversa un processo contro 14 persone accusate di aver preso parte a un’importante attività di riciclaggio di denaro nell’industria dei diamanti della città.
Gli imputati sono accusati di aver utilizzato conti svizzeri e società di copertura offshore per riciclare milioni di euro di profitti generati dal commercio di diamanti, al fine di evadere le tasse.
Che nel sottobosco del settore si muovano associazioni a delinquere dedite al riciclaggio è noto da tempo negli ambienti giudiziari, soprattutto in seguito ad un leak della banca HSBC a Londra che descrive le movimentazioni off-shore dei profitti derivanti dai diamanti.
Ma il processo che si è aperto giovedì ad Anversa coinvolge 14 imputati, la maggior parte dei quali ha un legame con l’industria di diamanti della città: sono accusati di aver riciclato milioni di euro tra il 2008 e il 2011. Un uomo, l’ex spacciatore Jacob S., è stato identificato come presunto leader dell’organizzazione, scrive De Tijd.
“Non c’era giustificazione economica per quei trasferimenti. Dopo la detrazione di una commissione da parte di Jacob S., i fondi sarebbero stati trasferiti sui conti svizzeri di altre società offshore “, avrebbe detto il pm belga.
I casi di riciclaggio di denaro coinvolti nel processo ammontano a milioni di euro, dice ancora il giornale fiammingo, e l’indagine è durata anni. Il numero di casi del settore che finiscono a processo resta esiguo: nel 2019 il ramo antiriciclaggio della polizia federale ha ricevuto solo 15 notifiche di movimenti sospetti. Solo tre di questi sarebbero finiti a processo e sarebbe stata rilevata una transazione illegale di appena 780.000 euro.