CoverPic e Foto di LSVb
Oggi, venerdi pomeriggio, gli studenti di Amsterdam si sono riuniti in protesta a Museumplein contro l’istruzione online. Le organizzazioni studentesche, preoccupate per la qualità dell’istruzione in questa crisi del coronavirus, chiedono un ritorno alle lezioni in presenza.
Venerdì, la ministra dell’istruzione, Ingrid van Engelshoven, ha dichiarato che comprende la frustrazione degli studenti e che il suo ministero sta cercando soluzioni creative con i comuni e le altre istituzioni, per trovare spazi che possano ospitare in sicurezza più studenti.
“Ognuno sta facendo quello che può in queste circostanze” ha inoltre aggiunto la ministra. Il governo, ritenendo 1.5 metri di distanza strettamente necessari, sta affrontando delle difficoltà nel’ offrire alle classi spazi appropriati, in cui questa distanza possa essere mantenuta.
Studenti fuori Amsterdam sono stati esortati a non partecipare alla manifestazione, dati i crescenti contagi da coronavirus che stanno interessando sopratutto città come Amsterdam. Infatti, agli studenti residenti fuori è stato chiesto un supporto online, diffondendo l’hashtag #IKWILNAARSCHOOL (Voglio andare a scuola). Mentre a coloro che partecipano è stato espressamente chiesto di mantenere le distanze sociali e di indossare le maschere.
“Soprattutto ora che ci stiamo rendendo conto che non abbiamo ancora il virus sotto controllo, é importante concentrarsi su possibili soluzioni. Questo vale anche per l’istruzione” ha affermato Lyle Muns, presidente del sindacato studentesco LSVb.
I sindacati studenteschi chiedono fondi al governo in modo che le università possano affittare teatri, sale da concerto e/o luoghi per eventi in cui possa essere fornita un’ istruzione a prova di corona. Quest’ultima rappresenterebbe una soluzione vantaggiosa per tutti. In questo modo gli studenti possono avere lezioni fisiche, mentre il settore culturale e degli eventi, duramente colpito anch’esso dalla crisi, potrebbe ottenere un reddito extra.
Muns ammette che non è il momento migliore per chiedere più lezioni in presenza, dato l’aumento esponenziale nel numero di casi di coronavirus. Tuttavia aggiunge che in un momento di restrizioni e limitazioni, bisogna offrire anche delle prospettive, soprattutto ai giovani, che rappresentano il futuro.