I nuovi progetti di costruzione ad Amsterdam sarebbero costretti a raccogliere i primi 60 mm di acqua piovana, stando alle proposte in consultazione pubblica. Una di queste – presentata in febbraio – propone un obbligo per i nuovi edifici di raccogliere e trattare l’acqua piovana sul proprio terreno. Questo perché il clima sta cambiando e in futuro potrebbero esserci piogge più consistenti. L’obbligo di raccogliere e riutilizzare l’acqua piovana è destinato a proteggere strade, cantine, case ed edifici da danni idrici.
Ad Amsterdam, le nuove costruzioni sarebbero obbligate ad assorbire i primi 60 mm di acqua piovana e soltanto allora ‘gradualmente’ rilasciarlo nel sistema di drenaggio della città. Daniel Goedbloed, responsabile del programma di gestione delle risorse idriche di della città, ha dichiarato che se le nuove regole saranno adottate, faranno una grande differenza per la capacità della capitale olandese di assorbire acqua. “L’idea è che tutte le nuove costruzioni possano trattare fino a 60 ml di acqua sul proprio appezzamento di terreno”.
“La regola per questi sistemi è che debbano prendere 90 ml di acqua e drenare via 30% di questo in 60 ore” ha continuato. I sistemi intelligenti di raccolta dell’acqua piovana e le cosiddette coperture ‘polder’ sarebbero esenti. Di conseguenza, gli sviluppi che non necessitano di autorizzazione edilizia avrebbero requisiti leggermente inferiori. Il periodo di consultazione pubblica durerà fino alla fine di aprile. La misura di raccolta delle piogge dovrebbe essere sottoposta al voto del consiglio prima dell’estate. L’attenzione alle piogge fa parte di un’iniziativa volta a rendere Amsterdam più sicura per il futuro contro il cambiamento climatico.
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